Veronica Panarello: “Mi suocero mi riempiva di attenzioni, a me piaceva e siamo diventati amanti”

Emergono alcuni dettagli sull’interrogatorio, lungo più di 10 ore, di Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso il figlio, il piccolo Loris Stival, e di averne gettato il corpo in un canalone nelle campagne di Santa Croce Camerina in provincia di Ragusa.

“E’ stato lui ad uccidere Loris perchè minacciava di dire tutto a suo padre, lo ha strangolato con un cavetto usb, io gli ho solo messo le fascette ai polsi, non pensavo che finisse così”. Sarebbero state queste alcune della frasi pronunciate dalla donna e riportate dal sito Repubblica.it.

Veronica avrebbe ammesso di non essere stata sola la mattina del 29 novembre 2014 sulla scena del delitto. Ha provato a giustificare la sua complicità sostenendo di avere avuto paura della reazione di Andrea Stival, relazione che secondo la donna “durava da 6 mesi”.

Per questo, dopo aver inutilmente tentato di tagliare il cavo attorno al collo e provato a chiamare i soccorsi, in seguito alle minacce del suocero, avrebbe acconsentito ad aiutarlo a disfarsi del corpicino gettandolo nel canalone alla periferia di Seanta Croce Camerina.

Su La Sicilia invece altri particolari sulla presunta relazione. “Lui era solo da quando aveva litigato con sua figlia Jessica e io pure. Davide non c’era mai. Lui veniva sempre più spesso a a casa nostra, io cucinavo e mangiavamo insieme. Gli lavavo e stiravo. Mi riempiva di attenzioni e a me faceva piacere. E così siamo diventati amanti”.