Rapine e violenza nell’agrigentino: resta in carcere la “banda dei serbi”

Indagini concluse sui presunti componenti di una banda accusata di aver seminato il terrore nell’agrigentino all’inizio del 2015. I tre, Milovan Radosavljevic, 43 anni, presunto basista, che viveva a Canicattì, Daniel Dimitrijevic, 19 anni, che vive a Palermo e Liubisa Kostic, 23 anni, residente anche lui a Palermo, indicato come il palo della banda e tratto in arresto nella flagranza di reato, sono accusati di avere messo a segno rapine a Sciacca, Ribera, Santa Margherita Belice e Montevago. Le indagini partirono da un episodio di violenza in una villetta di Sciacca dove i malviventi colpirono entrando nella dimora di una coppia che fu malmenata e derubata del denaro dopo che la stessa fu legata mani e piedi con una cintura. Per questa rapina la Procura contesta anche il reato di sequestro di persona. Successivamente la presunta organizzazione colpì con ferocia in altre località malmendo quasi sempre le vittime. Nell’inchiesta ruolo determinanante hanno avuto le intercettazioni attraverso le quali i carabinieri, che si occuparono delle indagini, hanno raccolto elementi utili all’applicazione dei provvedimenti restrittivi.

Del gruppo avrebbe fatto pare anche un minore, S.S., di 17 anni del quale si sta occupando la Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo.

Ora gli accusati avranno 20 giorni di tempo per chiede di essere interrogati dopodichè la Procura ne chiederà il rinvio a giudizio.