Migranti: chiusa indagine per organizzazione trafficanti (anche su strage Lampedusa)

La Procura di Palermo ha chiuso l’indagine a carico di 24 persone accusate di far parte di un’organizzazione criminale transnazionale che gestiva i traffici di migranti.

Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento di immigrazione e permanenza clandestina. Tra le persone coinvolte nell’inchiesta, coordinata dall’aggiunto Maurizio Scalia e dai pm Gery Ferrara e Claudio Camilleri, Ermias Ghermay, etiope, e Medhane Yehdego Redae, eritreo, ritenuti tra i più importanti trafficanti di migranti che operano sulla cosiddetta ‘rotta libica’.

Ghermay, che vive e opera tra Tripoli e Zuwarah, è latitante dal luglio del 2014, quando nei suoi confronti fu emesso un provvedimento cautelare, esteso anche in campo internazionale, dopo il naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013 davanti alle coste di Lampedusa, in cui persero la vita almeno 366 migranti. Del tragico viaggio l’etiope è ritenuto organizzatore e responsabile.

Gli inquirenti hanno scoperto anche una cellula della stessa organizzazione criminale, complementare a quella che agisce in Africa, composta da eritrei che vivono in Italia, in particolare nelle province di Palermo, Agrigento, Catania e Milano. Questa parte dell’organizzazione, in cambio di altro denaro, gestirebbe le fughe dei migranti dai centri di accoglienza, darebbe loro il supporto logistico per restare clandestinamente in Italia e ne agevolerebbe il successivo espatrio, sempre illegalmente, verso altri Paesi dell’Ue come Norvegia, Germania e Svezia. L’indagine ha svelato, inoltre, transazione di denaro, prevalentemente movimentato tramite canali illegali, per centinaia di migliaia di euro. A testa alta: “I comuni agrigentini pubblichino l’elenco dei beni confiscati”