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Lampedusa, cittadinanza onoraria a Gianfranco Rosi

La lunga e intensa giornata di Lampedusa ieri ha avuto inizio con la visita dell’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri Federica Mogherini. Prima tappa del programma, un incontro faccia a faccia con Giusi Nicolini, al termine del quale l’alto rappresentante ha incontrato l’amministrazione comunale, il prefetto e il questore di Agrigento, assicurando che “Lampedusa e i lampedusani hanno fatto ed insegnato molto in termini di accoglienza e umanità, ma è adesso il momento che sia l’Europa a fare il suo dovere”. Successivamente Giusi Nicolini ha accompagnato Federica Mogherini al centro di accoglienza dell’isola, dove l’ospite ha avuto modo di approfondire la propria conoscenza delle criticità degli hotspot e del sistema di accoglienza più in generale. Infine, dopo un saluto agli equipaggi dei guardacoste impegnati nei soccorsi nel Canale di Sicilia, la delegazione si è recata al monumento di Palladino e Sito di Giubileo conosciuto in tutto il mondo come Porta d’Europa.

Presso la sala conferenze dell’aerostazione, l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri ha incontrato il regista Gianfranco Rosi e tutto lo staff di Fuocoammare, la Rai e la produzione. Anche in questo caso la conversazione è stata intensa e poco formale. Nicolini, Mogherini e Rosi si sono intrattenuti in considerazioni ed analisi delle politiche sui flussi migratori condividendo molti punti di vista. “L’Europa dovrebbe vergognarsi dei muri che alcuni dei suoi Stati membri vogliono erigere” è l’opinione ribadita da Mogherini. “Bisogna evitare che continuino a verificarsi scene come quelle che ho visto e documentato – ha detto il regista Rosi – a diciotto miglia dalla costa libica in cui hanno perso la vita cinquanta persone”. Federica Mogherini ha ribadito che, grazie a Lampedusa e soprattutto in seguito ai due più terribili naufragi della storia del Mediterraneo, quello del 3 ottobre 2013 e del 18 aprile 2015, l’immigrazione è oggi diventata questione europea. Alle 19.30, quando Federica Mogherini lasciava Lampedusa diretta a Teheran, tutto era pronto per la proiezione del film Orso d’Oro al Festival di Berlino.

“Questa è la prova più emozionante – aveva dichiarato Gianfranco Rosi a Giusi Nicolini in presenza di Federica Mogherini – perché a Berlino la giuria è composta da sette persone e qui invece saranno in migliaia”. Poco prima della proiezione la Piazza Martiri d’Italia era già gremita. Grande curiosità per il film che portato l’Orso d’Oro a Lampedusa e che il regista ha dedicato ai lampedusani. Presenti i protagonisti, gli autori e la produzione. Quest’ultima ha conferito una targa di riconoscimento alla sindaca Nicolini quale rappresentante della popolazione che ha accolto Rosi per oltre un anno tra riprese e montaggio realizzati sull’isola.