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Sicilia, emergenza rifiuti: riforma ferma al palo. Novità sull’impianto di Siculiana

Ostentato tranquillità quelli dell’Assessorato all’Energia e servizi di pubblica utilità della Regione Sicilia. “Situazione sotto controllo e momento di crisi passeggera” queste le parole riportate in un articolo del collega Riccardo Vescovo pubblicato sul Giornale di Sicilia di questa mattina. Parole che vogliono diradare le nubi sulla questione rifiuti e sull’emergenza che ha colpito la Sicilia in queste ultime settimane. “La prossima settimane saremo in grado di superare la verifica periodica col ministero e il piano concordato va avanti”. Di fatto però, come scrive Vescovo, il piano messo a punto dal governo regionale e dal  ministero dell’Ambiente per uscire dall’emergenza stenta a decollare. Unica novità la discarica di Siculiana che ha avviato la riapertura che consentirà di smaltire altre 620 tonnellate al giorno, ma i tempi sono proiettati nel medio perido. Ci vorranno infatti almeno quattro mesi per la realizzazione. Nel frattempo è corsa contro il tempo.

Il piano predisposto prevedeva una serie di impegni e scadenze. Ad esempio entro il 27 giugno era prevista l’eventuale requisizione delle discariche irregolari da parte del presidente della Regione. Previsto anche il potenziamento degli impianti tecnologici per trattare i rifiuti con la riduzione al minimo delle sostanze inquinanti.

Un processo che viene denominato biostabilizzazione dove la Sicilia è in ritardo. Processo che avrebbe dovuto dare i primi frutti a fine giugno ma a causa dei problemi riscontrati ali impianti delle discariche, a cominciare da quella di Bellolampo, le attese sono state deluse.

Circa, invece, la discarica di Siculiana vi sarebbero passi in avanti con il gestore della discarica, Giuseppe Catanzaro, attuale vicepresidente di Confindustria, che ha comunicato di aver depositato presso gli uffici regionali la richiesta di autorizzazione per realizzare un impianto di biostabilizzazione che, una volta ultimato, consentirebbe di smaltire fino a 620 tonnellate di rifiuti al giorno. Una vera e propria manna per i comuni del comprensorio che però dovranno aspettare. Si ipotizza infatti un’attesa di circa 4 mesi dal rilascio dei pareri che, secondo l’assessorato, potrebbero ridursi consentendo una riapertura, seppur a regime ridotto, nell’arco di qualche settimana.

Ferma al palo, invece, la riforma del settore, firmata dal presidente Crocetta e dall’assessore Vania Contraffatto, con una legge doveva essere approvata entro il 16 giugno ma che è ancora impantanata in giunta. Il via liberà sarebbe atteso per giovedì prossimo salvo sorprese. Mugugni, infatti, si registrano all’interno della maggioranza del Pd. Sulla questione arrivano però le rassicurazioni di Mariella Lo Bello: “Nessuno scontro, stiamo portando avanti i giusti approfondimenti e l’approvazione è prevista per la prossima riunione di giunta”.