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Associazione “A testa alta” vanto agrigentino: premio prestigioso

La consegna del premio

È il documentario-denuncia “Confiscati e abbandonati” dell’associazione “A testa alta” ad aggiudicarsi il concorso “Ripreso bene”, nato su ispirazione del progetto “Confiscati Bene” e promosso dall’associazione “OnData” nell’ambito della quinta edizione di “Corto di sera”, la rassegna di cortometraggi indipendenti che si è svolta a Itala Marina (Messina) dall’8 al 10 agosto con l’organizzazione della Pro Loco “Giovannello da Itala” e con la collaborazione di Messina Film Messina Commission, Libera – Presidio di Messina, Cinit e Federazione Cinevideoautori.

L’intervento del Procuratore Gratteri

Il contest “Ripreso Bene” è nato con lo scopo di promuovere la trasparenza, il riuso e la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, attraverso la raccolta, l’analisi dei dati e il monitoraggio dei beni stessi e di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della gestione dei beni confiscati.

A ricevere il premio direttamente dalle mani del Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri – durante la serata conclusiva, che si è svolta ieri davanti a un folto pubblico – sono state Flavia Amoroso e Irene Santamaria di “A testa alta”, associazione che ha avuto il merito di accendere l’attenzione sulla situazione dei beni confiscati alla mafia in provincia di Agrigento.

Questa la motivazione, con la quale la giuria del Contest, composta da esperti e appassionati del settore, valutato anche l’apprezzamento da parte del pubblico durante la proiezione, ha assegnato il premio: «Per aver realizzato un reportage che denuncia in maniera lucida e documentata le gravi anomalie nella gestione dei beni confiscati, evidenziando una realtà inquietante di fronte alla quale le istituzioni locali sono chiamate a dare risposte inequivocabili».

Nicola Gratteri ha inoltre speso parole di elogio per l’iniziativa di “A testa alta”, evidenziando il carattere di denuncia del cortometraggio vincitore “Confiscati e abbandonati”: «Nei primi dieci minuti ho intravisto almeno quattro/cinque capi d’imputazione; c’è lavoro per cinque/sei mesi di un buon procuratore della repubblica che abbia voglia e interesse a lavorare e per un po’ di investigatori capaci, anche perché sono indagini un po’ seccanti che spesso non portano subito al risultato». Il procuratore capo di Catanzaro, nel suo intervento, ha anche sottolineato che «C’è una disorganizzazione organizzata nei Comuni quando non si ha l’interesse, non si ha l’impegno, non si ha la voglia di contrastare le mafie» e che «c’è anche responsabilità da parte dei pubblici amministratori, ma soprattutto una disattenzione delle forze dell’ordine e anche della Magistratura, perché non è possibile che cose così gravi, così documentate siano “acqua fresca”».

Ad “A testa alta” è andato anche un premio in denaro, che l’associazione destinerà integralmente a supporto di iniziative di sensibilizzazione dei più piccoli sul tema della corruzione, mentre il documentario-denuncia sui beni confiscati che ha realizzato entrerà a far parte dell’archivio multimediale di “Confiscati Bene”.

Flavia Amoroso e Irene Santamaria ricevono il premio dal procuratore Gratteri