Abusivismo, Patronaggio: “A Canicattì e Lampedusa nessuna sanzione per chi non demolisce”

“Dei Comuni del circondario di Agrigento solo Agrigento, Palma di Montechiaro, Favara e Licata stanno sanzionando per recuperare le somme” previste per chi non demolisce immobili abusivi a seguito dell’ingiunzione a demolire. “Lampedusa e Canicattì non hanno mai irrogato alcuna sanzione”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, in audizione davanti alla commissione Ambiente del Senato, che ha parlato di dati “allarmanti”, trattandosi di somme destinate alle procedure di demolizione e alla bonifica dell’area”. “C’è una responsabilità per mancato raggiungimento dell’obiettivo per i dirigenti dell’ufficio tecnico ma c’è anche un profilo di irresponsabilità contabile perché sono somme che vengono a mancare all’Erario – ha osservato – Ci sono già delle intese tra le procure delle Repubbliche ordinarie e la Procura della Corte dei conti per procedere al recupero”.

“Se il Comune non destina nel capitolo di bilancio delle demolizioni delle somme consistenti non può procedere alle demolizioni di immobili abusivi”. Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, in audizione davanti alla commissione Ambiente del Senato. “Agrigento in passato metteva in bilancio 50mila euro che erano sufficienti solo per poche demolizioni – ha spiegato – ma sembrerebbe che nel nuovo progetto di bilancio questa somma salirà a 300mila euro. Palma di Montechiaro ha previsto un aumento fino a 220mila euro”. Licata in questo senso è un caso “virtuoso”: “Uno dei pochi Comuni che fa demolizioni perché il commissario straordinario aveva posto in bilancio 300mila euro e di fronte a una somma così consistente il sindaco non può non procedere anche perché ha alle spalle il fiato pesante della procura”. Restano però il problema dei Comuni in dissesto economico con difficoltà a postare somme consistenti: “Le spese di demolizione sono anticipate dal Comune che se non ha la disponibilità delle somme potrebbe fare ricorso a Cassa depositi e prestiti, che però non concede il prestito se il Comune non è in una situazione virtuosa di bilancio, e comunque non deve essere in dissesto”.