Rapine a Ribera, i due arrestati fanno scena muta davanti al giudice

Hanno incontrato il Gup del Tribunale di Sciacca, Roberta Nodari, nell’interrogatorio di garanzia previsto per legge, i due riberesi arrestati dai carabinieri della Compagnia di Sciacca e accusati  di tentata rapina a mano armata, tentato omicidio e detenzione abusiva di arma comune da sparo, avvenuto lo scorso fine settimana presso la tabaccheria Valenti di Ribera.

A finire in manette furono stati: Natale Catalano, 48 anni e Antonino Cardillo, 27 anni, entrambi pregiudicati riberesi.

Catalano è stato individuato anche quale autore della rapina a mano armata consumata presso la farmacia Ragusa di Calamonaci il 31 agosto 16.

Gli eventi ricostruiti dagli inquirenti sono chiari e fanno emergere con crudele chiarezza l’efferatezza e la decisione con cui sono avvenuti i due fatti delittuosi.

Avevano progettato i colpi con precisione, effettuando sopralluoghi e pianificando le varie vie di fuga, i due rapinatori che nel 31 agosto 2016 e nello scorso 12 novembre hanno rispettivamente rapinato la farmacia Ragusa di Calamonaci e tentato di rapinare la tabaccheria Valenti di Ribera.

Rapine a mano armata, nella prima un lungo coltello da cucina, mostrato alla dipendente della farmacia, nella seconda una pistola più volte puntata nei confronti del proprietario della tabaccheria che con coraggio e fortuna è riuscito a far allontanare i rapinatori.

La prima rapina, in cui il Catalano complice di un secondo rapinatore ancora da identificare, si appostava con l’auto nelle vie limitrofe alla farmacia in attesa che il complice uscisse con il bottino per fuggire. Complice armato di un lungo coltello da cucina, che proprio attorno alle 19.00, orario di chiusura dell’esercizio, entrava con una tuta da meccanico e volto travisato da un passamontagna, minacciando la dipendente, e proferendo frasi offensive, si faceva consegnare i soldi della cassa, scappando poi velocemente verso l’auto del complice che lo attendeva.

Il secondo evento, la tentata rapina presso la Tabaccheria Valenti di Ribera. In questo caso i due rapinatori, identificati ed arrestati dai carabinieri, corrispondevano alle persone di Catalano e Cardillo Antonino. Anche questo colpo era stato pianificato con precisione e dovizia di particolari, stessa l’ora, alle 19, l’auto del Catalano si avvicinava alla Tabaccheria ed il complice, identificato in Cardillo, usciva dall’auto, il volto sempre travisato da un passamontagna, in mano una pistola. L’uomo si avvicinava alla tabaccheria arma in pugno e dirigendosi verso la cassa minacciava di morte il proprietario affinché gli consegnasse l’incasso della giornata. Mentre i clienti, in preda al panico, supplicavano il proprietario di consegnare il denaro, lo stesso, approfittando di un momento di distrazione del rapinatore, impugnava una barra in metallo, posta nelle vicinanze ed iniziava a percuotere il malvivente al fine di metterlo in fuga. Il rapinatore sorpreso dalla veemente reazione della vittima, gli puntava l’arma, tentando più volte di esplodere colpi di arma da fuoco.

Il caso voleva che l’arma verosimilmente si inceppasse, consentendo alla vittima, seppur ferita dalla breve colluttazione, di mettere in fuga il rapinatore, che dopo aver raggiunto Catalano, rimasto ad attenderlo a bordo dell’auto, si allontanava rapidamente dalla scena del delitto facendo perdere le tracce.

Durante le immediate ricerche dei malviventi, i carabinieri riuscivano ad individuare il luogo, in aperta campagna, dove erano stati bruciati gli indumenti utilizzati nel corso della tentata rapina alla tabaccheria di Ribera.

I due accusati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.