Almaviva: rabbia e paura a Palermo, “Noi forzati a emigrare”

Paura e rabbia stamattina davanti ai cancelli di via Marcellini, a Palermo, nel giorno della protesta dei 60 operatori palermitani di Almaviva che non sono stati assorbiti da Exprivia, la societa’ che si e’ fatta carico della commessa Enel, e ora destinati alla sede di Rende. In sciopero dal 19 dicembre, i lavoratori – che nonostante il freddo manifestano mostrando cartelli con le scritte “Noi non ci si arRende” e “Chi si arRende e’ perduto” – mercoledi’ dovrebbero prendere servizio nella nuova sede in Calabria: la mancata presentazione per i dipendenti si tradurrebbe in un immediato licenziamento. Per questo motivo i lavoratori, che non intendono partire ne’ sottostare a un destino di “emigranti per forza”, si sono riunti stamane in presidio spontaneo sotto la sede, a pochi passi da corso Calatafimi. Chiedono che il Governo nazionale, Almaviva ed Exprivia trovino insieme una soluzione. “Io e mi moglie lavoriamo entrambi per Almaviva e oggi avremmo dovuto prendere servizio a Rende – racconta Franz Bonomo – abbiamo una bimba di 4 anni e paghiamo ancora il mutuo della casa in cui abitiamo a Palermo. Se non si troveranno altre soluzioni – aggiunge – non avremo scelta, ma non sara’ un passo indolore”.