Fallimento Calcestruzzi Belice, card.Montenegro: “Io e don Ciotti consegneremo 30 mila euro al sindaco” (vd)

Dallo scorso 29 dicembre il Tribunale di Sciacca ha dichiarato il fallimento dell’azienda di Montevago per un debito di soli 30.000euro nei confronti di Eni spa. Ieri, in occasione del 49° anno dal terremoto nella Valle del Belice, il cardinale Montenegro si è detto disponibile a farsi carico del debito.

Dopo un mese di appelli e tentativi più o meno incisivi per scongiurare il licenziamento di undici operai dipendenti della Calcestruzzi Belice srl sembra sia arrivata la svolta decisiva.

E, ad indicarla, ci ha pensato il Cardinale Francesco Montenegro, vescovo di Agrigento e presidente della Caritas, in occasione della fiaccolata in ricordo dei 49 anni passati dal terribile terremoto che sconvolse l’intera zona del Belice: “Mi sembra strano che undici famiglie debbano affrontare una morte bianca per delle cifre che nel grande pentolone dei soldi sono irrisorie. – ha detto Montenegro – Sono qui per dire loro che non siete soli.”

Lavoratori calcestruzzi Belice
Lavoratori calcestruzzi Belice
Il sindaco La Rocca Ruvolo
Sindaco e Cardinale alla fiaccolata a Montevago
Cardinale Montenegro e sindaco La Rocca Ruvolo

La vicenda è di quelle intricate. L’azienda, che fattura un milione di euro annui e rappresenta quella fonte di ricchezza sociale ed economica per l’intera zona belicina, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Sciacca per un debito di appena 30.000€ nei confronti di Eni Spa.

Il fallimento ha comportato, per forza di cose, lo stato di agitazione dei dipendenti, alcuni di loro in attività da più di tre decenni all’interno dell’azienda, che si sono riuniti in assemblea permanente immediatamente dopo la lettura della Sentenza.

Diversi gli appelli lanciati dalle forze politiche e dai sindacati per scongiurare il fallimento ed il licenziamento. Tra i primi a schierarsi contro la chiusura dell’azienda era stata il sindaco di Montevago e parlamentare regionale, Margherita La Rocca Ruvolo che definì la Calcestruzzi “una risorsa per l’intero territorio la Valle del Belice”. 

Anche l’ex Prefetto di Agrigento Umberto Postiglione, e oggi capo dell’Agenzia Nazionale dei Beni confiscati, come peraltro è la Calcestruzzi Belice, aveva sollevato qualche perplessità sulla vicenda dichiarandosi disponibile a trovare una soluzione definitiva.

Ieri, finalmente, la svolta e le parole del Cardinale Montenegro: “La solidarietà la voglio mostrare anche io con un gesto che non ha niente di straordinario – ha detto – Se tutto questo avviene per 30.000 euro sarò io personalmente, insieme a Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, a consegnare la somma al Sindaco.”

Ancora una volta, e non sarà sicuramente l’ultima, in un contesto sociale difficile come quello agrigentino è il cardinale Montenegro a ergersi gigante tra piccoli: solidarietà, passione e, cosa non da poco, concretezza. Non appare un caso, in tal senso, che la prima nomina dell’allora neo eletto Papa Francesco fu proprio quella di rendere porporato Montenegro e metterlo a capo della Caritas Italiana.