Un nuovo scandalo di abusi e molestie su minori travolge il lecchese Guido Milani. Il 31enne, fondatore ed ex presidente della cooperativa “Ragazzi e Cinema” di Lecco, è finito agli arresti domiciliari su disposizione del gup di Milano, Gennaro Mastrangelo: è lo stesso giudice che, a luglio scorso, lo aveva già condannato in abbreviato a 4 anni e 6 mesi di reclusione per prostituzione minorile, violenza sessuale e cessione di sostanze stupefacenti. Condanna relativa agli almeno 20 rapporti sessuali che Milani – secondo l’accusa formulata dal pm di Milano, Giovanni Polizzi – avrebbe avuto con un adolescente, a volte in cambio di denaro, “circa 200 euro”, altre volte dietro la cessione di “3 grammi” di cocaina alla volta. In un’altra occasione il giovane sarebbe stato violentato e costretto “a subire un atto sessuale” contro la sua volontà. Insieme a Milani, nello stesso processo, era finito sul banco degli imputati anche il sacerdote milanese Don Alberto Paolo Lesmo, parroco della chiesta di Santa Marcellina e decano della parrocchia di Milano – Baggio, condannato a 1 anno e 10 mesi per la sola accusa di prostituzione minorile. La misura di custodia cautelare ai domiciliari è stata eseguita ieri nel Riminese, dove Milani svolgeva alcune attività ricreative e formative su cinema e spettacolo rivolte a ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 17 anni dell’ex colonia di Bellaria Igea Marina. La decisione del gup Mastrangelo è la conseguenza di una denuncia presentata da un giovane che, dopo aver appreso dai giornali della condanna inflitta a Milani nel luglio scorso, si è presentato davanti agli inquirenti raccontando di aver subito abusi e molestie subite dallo stesso 31enne lecchese. Così sono scattati gli arresti domiciliari. L’esigenza cautelare è quella della reiterazione del reato: il rischio, secondo il giudice milanese, è che Milani possa rendersi protagonista di nuovi abusi a danno di minorenni.