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“Abusi sessuali durante visita”, rinviato interrogatorio Adile: emergono altri particolari

Il Gip del Tribunale di Palermo, Maria Cristina Sala, ha dovuto rinviare a lunedi’ l’interrogatorio di garanzia del ginecologo Biagio Adile, arrestato ieri con l’accusa di avere abusato di una paziente tunisina, arrivata in Sicilia con un barcone e sottoposta a 13 operazioni chirurgiche per dei problemi fisici molto seri.

I legali di Adile, che si trova ai domiciliari, avevano chiesto di avere messo a disposizione il file audio contenente la registrazione effettuata dalla ragazza, che aveva utilizzato il cellulare per immortalare la voce del primario di Ginecologia dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello, nei momenti in cui l’uomo l’avrebbe costretta a praticargli un rapporto orale. Senza avere ascoltato quella registrazione, hanno detto gli avvocati Nino Agnello e Andrea Treppiedi, l’indagato non puo’ decidere se rispondere o meno. Da qui la richiesta di rinvio, accolta dal giudice.

Ancora altri particolari sulla vicenda della presunta violenza sessuale su una donna che accusa il ginecologo, di origini racalmutesi, Biagio Adile, di 65 anni, arrestato, e successivamente posto ai “domiciliari”, a conclusione di un’indagine portata avanti dalla sezione di polizia giudiziaria della procura per i minorenni di Palermo, a rivelarli la donna che accusa il medico.

Vi sarebbero delle registrazioni audio a testimoniare i fatti. In una di queste si sentirebbe dire: “sono caldo come gli arabi…”. File audio, allegato dagli investigatori agli atti dell’inchiesta, dove si sentirebbe l’uomo ansimare e, poi, lo stesso medico che strappa un rotolo di carta assorbente che, secondo la donna, sarebbe servito per pulirsi e per pulire il pavimento dopo il presunto rapporto orale praticatogli dalla 28enne di origini tunisine, che ha affermato di essere stata costretta dal ginecologo a farlo. La donna parla anche di come il medico le avrebbe toccato il seno e di come l’avrebbe baciata in bocca.

L’accusa per Adile è pesante. Avrebbe abusato sessualmente di una paziente in due occasioni: la prima presso lo studio del medico a Palermo e la seconda nell’ambulatorio dell’ospedale Villa Sofia-Cervello. In quest’ultima la vittima – una donna tunisina di 29 anni che si era rivolta al medico dopo più di dieci operazione non andate a buon fine nel suo Paese – avrebbe registrato tutto con il cellulare e poi presentato la denuncia.

Il provvedimento è stato firmato dal gip Maria Cristina Sala su richiesta del sostituto procuratore Giorgia Righi e dell’aggiunto Ennio Petrigni.

Intanto Adile è stato sospeso dal servizio. Lo rende noto la Direzione aziendale di Villa Sofia – Cervello, sottolineando che “avendo ottenuto dall’Autorita’ giudiziaria conferma delle notizie di stampa del provvedimento restrittivo, ha disposto la sospensione dal servizio del ginecologo Biagio Adile”.