Agrigento, “blitz” Icaro: un prestito a Porto Empedocle e un’onta da lavare

“La scommessa sui cavalli, le minacce e l’intervento dei “fedelissimi” di Messina. C’è una vicenda accaduta un paio di anni fa, a chiarire, se ce ne fosse ancora bisogno, il ruolo di primo piano all’interno della famiglia mafiosa di Porto Empedocle, di Paolino Tarantino. Un episodio che lega il giovane empedoclino, alla famiglia mafiosa di Fabrizio e Gerlandino Messina. Proprio uno dei Messina è il protagonista del fatto relativamente a delle presunte minacce subite da F. C., detto “il palermitano”.

Gli uomini della Mobile accertavano che l’intervento di Tarantino spalleggiato da J. B., veniva richiesto da un giovane dei Messina, ed era finalizzato a lavare “l’onta di una presunta offesa”, che “il palermitano”, avrebbe rivolto alla stessa famiglia Messina. Per tale motivo, nella tarda serata del 24 ottobre di due anni fa, i due si recavano presso l’abitazione di F. C., intimandogli di lasciare Porto Empedocle al più presto, ma non prima di aver restituito le somme di denaro, che avrebbe truffato a degli empedoclini, tra i quali uno della famiglia Messina”.

Questo uno stralcio dell’ordinanza dell’inchiesta antimafia “Icaro” condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento, con il coordinamento della Dda di Palermo, riportata in un ampio articolo questa mattina dal quotidiano La Sicilia.

Ricordiamo che nell’inchiesta 13 persone sono state raggiunte da una misura cautelare emessa dal Gip di Palermo, Camerini.