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Agrigento, Carlisi (M5S): “Ospedale e carcere non fanno raccolta differenziata”

Nota del consigliere comunale Marcella Carlisi, del Movimento 5 Stelle: “Il carcere, l’ASP e l’ospedale non fanno la differenziata. Sono grandissime utenze, praticamente equivalenti ad una città non tanto più piccola di Agrigento.

In questo momento la situazione è drammatica perché la discarica è “chiusa” e l’indifferenziato non si può conferire. Riempire gli auto compattatori con i sacchi dell’ospedale significherebbe anche non consentire la raccolta della frazione differenziata che, con questi stessi mezzi, viene portata alle piattaforme di conferimento. Gli enormi sacchi neri, dunque, dovranno restare dove sono, in attesa dell’apertura della discarica. Il loro futuro smaltimento graverà sulle tasche di tutti i contribuenti che pagano la TARI e che cercano di risparmiare facendo diligentemente la differenziata. Eventuali multe per la struttura sono di importi risibili.

Il Comune ha contattato in ritardo le grandi utenze e i tempi per l’organizzazione sono lunghissimi, quantomeno un mese. I contenitori per la differenziata sono stati portati in ritardo e, in qualche caso, sembrerebbe, non siano nemmeno bastanti alle necessità. Cosa fa l’ASP? Evidentemente i grandi  sacchi neri vicini all’edificio dell’ospedale non producono rischio per la salute pubblica?

Ancora tanti cittadini lamentano la mancata raccolta a causa delle “barriere architettoniche”, in qualche caso costituite, dicono, anche da scalette di pochi gradini. La confusione è data anche dall’assenza di regole certe e soprattutto scritte, perché  il regolamento per la differenziata è ancora tutto da scrivere nonostante sia stato finalmente ritrovato il modello stilato dalla SRR.

Le minidiscariche in città aumentano pure perché i cittadini delle zone non servite non sanno con esattezza dove conferire. La consegna dei contenitori per le utenze commerciali è ancora in corso ma sarebbe dovuta terminare qualche mese fa. Una situazione grottesca che da esasperazione.

Continuo ad inviare all’amministrazione segnalazioni e raccomandazioni per risolvere le continue problematiche che si manifestano in un sistema che è nato difettoso e che non regge allo stress della sua applicazione.

Insomma paghiamo ancora, e chissà per quanto tempo pagheremo ancora, la disorganizzazione della differenziata che questa amministrazione definiva un fiore all’occhiello.

Il fiore è ormai appassito. In attesa di essere raccolto e differenziato correttamente, rimane in bella vista, in  putrefazione, all’occhiello”.