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Agrigento, forza la serratura di un immobile, assolta una donna di 53 anni

Il Tribunale penale di Agrigento, nella persona della dott. Katia La Barbera, ha assolto Vincenza Milioto, 53 anni, di Racalmuto, assistita dall’avv. Loretta Severino, dal reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, perché si sarebbe fatta giustizia da sé – pur potendo ricorrere al giudice – forzando la serratura di accesso di un immobile sito in Canicattì di cui aveva il legittimo possesso in virtù di un contratto preliminare stipulato per atto pubblico innanzi al notaio.
In sintesi la vicenda è la seguente:
nel 2006 la la signora Milioto e la controparte (madre e figlia), stipulavano innanzi ad un notaio un contratto preliminare con effetti c.d. anticipati, con il quale si impegnavano la prima ad acquistare e le seconde a vendere un’immobile. Con il medesimo contratto veniva trasferito il possesso dell’immobile Milioto, la quale versava l’intero prezzo pattuito.
Trascorsi tre anni dalla stipula senza che venisse stipulato l’atto pubblico,  madre e figlia cominciarono ad intentare una serie di cause civili e penali contro la  Milioto, in quanto ritenevano erroneamente di potere riprendere il possesso dell’immobile, senza tuttavia dover restituire il prezzo.
Ebbene, dopo una prima assoluzione nel 2011 da parte del Tribunale di Agrigento della sig.ra Milioto, ed una totale soccombenza dichiarata dal Tribunale civile di Agrigento, oggi nuovamente è intervenuta una sentenza di assoluzione piena, anche su richiesta del Pubblico Ministero.
La sentenza  ha definitivamente sancito che l’imputata era titolare del diritto esercitato e legittimamente accedeva all’immobile, di cui possedeva le chiavi.
Madre e figlia, ora, dovranno adesso corrispondere le spese di lite e rimborsare le spese della perizia grafologica disposta dal Tribunale, per le firme apposte sul contratto preliminare.