Continuano a pervenire al sindaco Lillo Firetto, note di personalità del mondo accademico a sostegno della candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2020. Nelle ultime ore hanno “firmato” l’endorsement l’ex Rettore dell’Università Tor Vergata di Roma, il biochimico Alessandro Finazzi Agrò e il Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense del Vaticano, Enrico dal Covolo.
In particolare la recente iniziativa del Giardino dei Giusti,collocato nel Parco della Valle dei templi – iniziativa promossa insieme a tante altre attività culturali e scientifiche dall’Accademia degli Studi Mediterranei – segna irreversibilmente la volontà di Agrigento di essere “capitale” del dialogo interreligioso e culturale”
Al Rettore Magnifico della Lateranense, fa eco l’ex Rettore dell’Università Tor Vergata, Alessandro Finazzi Agrò: “Agrigento – scrive quest’ultimo – rappresenta un unicum culturale dalla sua fondazione ad oggi – malgrado le traversie subite nel corso dei secoli – e non solo per gli immensi contributi alle arti, dall’architettura alla letteratura, ma anche per gli aspetti a me più familiari,per le scienze. Tutti infatti hanno almeno sentito nominare Empedocle e le sue geniali intuizioni filosofiche e scientifiche, ma io vorrei estendere il plauso ad altri, meno universalmente noti, personaggi che hanno illustrato la nostra Agrigento. Mi riferisco, ad esempio a Michele Foderà, grande fisiologo e maestro tra l’altro di Stanislao Cannizzaro che di lui diceva: “Frequentai per tre anni di seguito il corso di Fisiologia del celebre fisiologo Michele Foderà, col quale mi legai in intima amicizia”. Da questi due grandi scienziati trae origine in Italia la disciplina che ho il privilegio di coltivare: la Biochimica. Ma non desidero ulteriormente entrare nell’elenco dettagliato delle personalità agrigentine meritevoli di ricordo, che spero sia attuabile quando Agrigento sarà designata Capitale Italiana della Cultura. Credo siano sufficienti a sostenere la candidatura i famosi versi della XII Pitica di Pindaro: “amante dello splendore, la più bella tra le città dei mortali, dimora di Persefone, bene edificata sopra l’altura sulle rive dell’Akragas…”.