Parenti di vittime di strage della “Stidda” indagati per assenteismo

Questa volta i furbetti del cartellino sarebbero parenti di vittime della mafia, assunti per chiamata diretta dalla Regione. L’indagine sulla quale sta lavorando la procura di Gela da 4 anni riguarda quattro persone, tre delle quali imparentate tra loro, che si sarebbero piu’ volte assentati dal posto di lavoro, ovvero dagli uffici periferici della Regione a Gela. Dopo l’avviso di garanzia e la richiesta di rinvio a giudizio e’ in corso il procedimento disciplinare della Funzione pubblica. Secondo le poche indiscrezioni trapelate gli indagati farebbero parte di una famiglia sterminata nel 1988 durante la guerra di mafia dalla Stidda. L’ipotesi di accusa e’ di truffa aggravata. Gli interessati vennero assunti con i benefici della legge regionale 20/1999. L’indagine, coordinata dalla Guardia di Finanza, venne avviata nel 2012. Lo scorso anno la richiesta di rinvio a giudizio. I quattro firmavano sul foglio di presenza ma si sarebbero poi0 assentati spesso dal posto di lavoro. Sara’ il processo a stabilire la verita’ dei fatti.