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Assolto Mannino, Ingroia: “Sentenza annunciata ma reato c’è”

Antonino Ingroia, che avvio’ l’inchiesta, in merito alla sentenza di assoluzione dell’ex ministro democristiano Calogero Mannino, nell’ambito del procedimento stralcio sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. Ingroia lo ripete: “E’ una sentenza annunciata”. Quindi quest’assoluzione non lo ha sopreso? “No perche’ nessuno, in Italia e soprattutto dentro le Istituzioni politiche e giudiziarie, voleva questo processo che ha creato grattacapi e persino conflitti con il Quirinale. Convocammo ed ascoltammo l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ma quello che in tanti volevano era che si cancellasse la ‘trattativa’ dal vocabolario e dal pubblico dibattito del Paese. Invece, paradossalmente e’ avvenuto esattamente il contrario”. Veramente Mannino, presunto principale protagonista della ‘trattativa’ e’ stato assolto. “Questa sentenza ha assolto Mannino – commenta Ingroia – pero’ ha riconosciuto la sussistenza della ‘trattativa’ come fatto di reato, poi bisogna individuare i responsabili, se ci sono…”. Qualcuno dice, anche Calogero Mannino, che lei sia “scappato” dopo l’avvio del processo lasciando il “cerino” in mano al suo collega Di Matteo e che ha utilizzato il clamore mediatico su questo processo per entrare in politica. “Io non sono scappato per niente – replica Ingroia -, sarei scappato se avessi lasciato l’indagine a meta’ e non e’ stato cosi’. E’ stata una inchiesta lunghissima che e’ iniziata anni fa e l’ ho portata avanti fino alla fine, ho firmato la richiesta di rinvio a giudizio assieme agli altri colleghi e poi e’ iniziato un dibattimento che e’ stato ed e’ ancora lunghissimo. Io ho fatto il processo all’ex numero 2 del Sisde Bruno Contrada e quello a Marcello Dell’Utri portando a casa la condanna in tutte e due i casi. Non mi si poteva chiedere di rimanere per tutta la vita alla Procura di PALERMO“.