Blitz “Criminal Drinks”: quel deposito di Favara troppo piccolo per contenere tutto (vd)

Nel corso della conferenza stampa di ieri, riguardante l’inchiesta denominata “Criminal drinks” il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale e l’aggiunto Ignazio Fonzo, hanno illustrato i particolari dell’operazione che ha interessato anche il paese di Favara:

“L’indagine è stata realizzata grazie alla sinergia tra i vari reparti – spiega il procuratore Renato di Natale – il provvedimento riguarda 18 persone, 2 dei quali ad Agrigento e 2 all’estero. Agrigentino, di Favara, è l’architetto Antonio Crapanzano, proprietario del deposito in cui sarebbero dovuti arrivare gli alcolici e dove invece non arrivava nulla». A insospettire i funzionari della dogana che vigila sulle merci provenienti dall’estero, l’ingente quantità di alcolici che doveva giungere a Favara, troppo grande pure per le dimensioni stesse del deposito.

 L’indagine si è sviluppata per circa un’anno e mezzo e gli investigatori hanno temporeggiato ad intervenire  volevamo arrivare alla “testa” dell’organizzazione”.Molti dei fermati sono stati trovati con grandi somme di denaro in contanti, non consoni al loro lavoro ufficiale. I soldi venivano inviati attraverso dei pacchi normali, mentre a volte venivano inviati anche orologi Rolex e altri oggetti di valore.