Calcestruzzi Belice, Postiglione: “Debito modesto, fallimento singolare”

“L’Agenzia nazionale per i beni confiscati ha proposto reclamo avverso alla dichiarazione di fallimento della Calcestruzzi Belice deciso dal Tribunale di Sciacca davanti alla corte d’Appello, che verra’ esaminato il 2 febbraio. Nel frattempo, visto che l’attivita’ di estrazione e’ boccata, abbiamo dato autorizzazione a continuare a vendere il materiale”. A dirlo all’ANSA e’ il direttore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, Umberto Postiglione, in merito alla vicenda della Calcestruzzi Belice di Montevago, societa’ confiscata alla mafia, dichiarata fallita nei giorni scorsi dal tribunale di Sciacca per un debito di 30 mila euro. “Le caratteristiche di questo fallimento sono singolari – commenta Postiglione – tutto il debito per il quale la magistratura ha stabilito che l’azienda va fallita e’ di 30 mila euro, debito che la Calcestruzzi prima del sequestro aveva nei confronti dell’Eni, la quale si e’ sottoposta a verifica dei crediti. Il credito e’ molto modesto per mandare a gambe all’aria una struttura”. Di tutta la vicenda, Postiglione assicura che ne parlera’ con la leader della Cgil Susanna Camusso – che ieri ha incontrato i dipendenti della Calcestruzzi Belice – appena si riprendera’ da una brutta influenza che ho ha colpito. “Nel settore delle costruzioni la mafia ha buon gioco – dice Postiglione – e non c’e’ mercato; piu’ facile e’ invece rimettere in sesto gli alberghi, con alcuni dei quali abbiamo ottenuto grandi risultati fino a migliorarne qualita’, fatturati e numero di ospiti. Il settore delle costruzioni e’ piu’ delicato, vede purtroppo concentrati molti investimenti dei mafiosi”