Canicattì, sequestrati documenti al Comune: nel mirino appalto raccolta rifiuti

Gli agenti del commissariato di Canicattì, coordinati dal vice questore aggiunto Valerio Saitta, hanno sequestrato una serie di documenti inerenti la gara d’appalto per l’assegnazione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani espletata dal comune di Canicattì nel settembre del 2014 quando l’amministrazione guidata da Vincenzo Corbo decise di abbandonare la Dedalo ambiente e provvedere per conto proprio al servizio. A riportarlo il sito canicattiweb.com che riporta anche che gli inquirenti hanno interrogato il capo dell’Utc dell’epoca e vari dirigenti.

Secondo indiscrezioni si trattarerebbe di un accertamento voluto dalla regione Sicilia  che , nelle scorse settimane, aveva segnalato all’autorità nazionale anticorruzione ben 74 Comuni siciliani che hanno affidato , senza alcuna gara d’appalto, il servizio di raccolta dei rifiuti.

Comportamento questo che avrebbe aggirato le norme anticorruzione con la duplicazione dei costi.  In Sicilia sono 74 i Sindaci sotto la lente d’ingrandimento della Regione che vuole vederci chiaro.

Sotto inchiesta sono finiti gli affidamenti diretti eseguiti sfruttando l’Art. 191 del decreto legislativo 152 del 2006 che dà il via libera in caso di emergenze che mettono a rischio la salute pubblica. Questa procedura è stata adottata anche dal comune di Canicattì.

Saranno gli esiti delle indagini a chiarire le modalità di assegnazione del servizio.