Comune di Canicattì non in grado di gestire bene confiscato

L’amministrazione comunale di Canicattì non può gestire direttamente un complesso ricettivo e di ristorazione del valore di almeno due milioni di euro assegnatole dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati e dovrà affidarlo a terzi. Lo scrive l’agenzia di stampa Ansa.

La giunta municipale presieduta dal sindaco Vincenzo Corbo infatti ha adottato una delibera in cui manifesta l’impossibilita’ di gestire direttamente il complesso – appartenuto a Salvatore “Toto'” Failla, coinvolto (ed assolto) nell’operazione “Alta mafia” del 29 marzo 2004.

Nella delibera si indica in un funzionario comunale il soggetto che dovraà provvedere all’affidamento “in via temporanea” del complesso, che dal sequestro, avvenuto circa dieci anni fa ad oggi, e’ stato condotto in locazione da una ditta di ristorazione e catering alla quale la stessa Agenzia aveva rescisso il contratto per morosita’.