“Cuffaro condannato per favoreggiamento a Cosa nostra, no aula Ars”

Provoca polemiche la decisione dell’Assemblea regionale siciliana di non concedere la Sala ‘Piersanti Mattarella’ in occasione di un convegno sui diritti dei detenuti, al quale doveva intervenire anche l’ex governatore Toto’ Cuffaro che ha recentemente finito di scontare cinque anni per reati di mafia. L’evento si e’ poi svolto ieri pomeriggio in un’altra location cittadina e il parlamentare Saverio Romano e il leader siciliano di Forza Italia Gianfranco Micciche’ hanno parlato di “folle discriminazione”. Ma il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone tiene ferma la posizione: “Confermo che la revoca della concessione per l’utilizzo della sala Mattarella per un incontro sul tema dei diritti dei detenuti e’ avvenuta per mia espressa volonta’”, afferma rispondendo alla lettera di Romano. “Converra’ con me, visto che anche lei riveste un ruolo pubblico e quindi ha responsabilita’ nei confronti di tutti i cittadini e delle Istituzioni – continua – che in una sala prestigiosa del Parlamento siciliano, di recente intitolata a una vittima di mafia come il presidente della Regione Piersanti Mattarella, sarebbe stata inopportuna, e certamente equivoca, la partecipazione di un relatore condannato per favoreggiamento aggravato a cosa nostra”. “Nessuna discriminazione, quindi – prosegue Ardizzone – nei confronti di una persona che ha pagato il suo debito con la giustizia, ma una scelta di tutela verso l’Assemblea regionale siciliana e di quanti, a vario titolo, avrebbero potuto sentirsi confusi o peggio feriti da una decisione diversa. Come rappresentanti pubblici – conclude il presidente dell’Ars – abbiamo il dovere morale di non trasmettere messaggi ambigui che possano ledere l’onore e il decoro delle Istituzioni e confondere i cittadini. La lotta alla mafia e’ fatta anche di segnali chiari e inequivocabili”.