Dalle ceneri di “Nuova Cupola” risorge la mafia degli anni ruggenti

L’indagine “Icaro” rappresenta, per certi versi, la naturale prosecuzione dell’operazione “Nuova Cupola” che nel giugno 2012 portò all’arresto di Leo Sutera. L’inchiesta condotta dalla Polizia ha portato sei persone in carcere: Antonino Iacono, 61 anni, indicato come il capo della “famiglia” di Agrigento; Francesco Messina, 58 anni, ritenuto il capo della “famiglia” di Porto Empedocle; Francesco Capizzi, inteso “il milanese”, 50 anni; Francesco Tarantino, inteso “Paolo”, 29 anni; Gioacchino Cimino, 61 anni, e Giuseppe Picillo, 53 anni, di Favara. Ai domiciliari sono finiti Pietro Campo, 63 anni, di Santa Margherita Belice (poi rimesso in libertà); Giacomo La Sala, 47 anni, anche lui di Santa Margherita Belice ed Emanuele Riggio, 45 anni, di Monreale. Obbligo di presentazione alla Pg, invece, per Vito Campisi, 45 anni, e Antonino Grimaldi, 49 anni, entrambi di Cattolica Eraclea; Santo Interrante, 34 anni, e Gaspare Nilo Secolonovo, 47 anni, di Santa Margherita Belice.

Come ampiamente evidenziato dal Gup di Palermo che ha giudicato Sutera in sede di giudizio abbreviato, questi rappresentava un esponente di vertice assolto nell’organigramma mafioso di “Cosa Nostra” agrigentina.

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