“Pagai 20mila euro per la ‘messa a posto'”, così consigliere comunale chiedeva pizzo

All’imprenditore disse che servivano anche per la ‘messa a posto’, necessaria a non avere “problemi in futuro”. Ventimila euro che la vittima dell’estorsione, un imprenditore edile, pagò in contanti e in più soluzioni nel 2011 a Salvatore Martorana, consigliere comunale di minoranza a Santa Flavia, eletto nel 2012 in una lista civica e oggi finito ai domiciliari, insieme ad altre sei persone nell’ambito di un blitz antimafia condotto carabinieri del Comando provinciale di Palermo. L’indagine, nata a seguito dell’operazione “Panta Rei” che lo scorso dicembre ha azzerato i mandamenti di Porta Nuova e Bagheria con l’arresto 38 tra capi e gregari, ha permesso di far luce su sette estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori, costretti a pagare ingenti somme di denaro mensilmente o in occasione delle festività di Pasqua e di Natale. Ad incastrare Martorana ci sono le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Antonino Zarcone, ai vertici del mandamento di Bagheria in un periodo compreso tra gli inizi del 2009 il dicembre del 2011. Ma anche quelle del costruttore. Che davanti agli investigatori ricostruisce la vicenda. “Martorana mi contattò proponendomi l’acquisto del lotto di terreno – racconta il costruttore -, dicendomi che concluso l’affare avrei dovuto pagare 20mila euro, pari a circa il 4 per cento del prezzo del terreno. Mi disse che i soldi non erano da considerarsi semplicemente come mediazione, ma che erano comprensivi della messa a posto futura, dicendomi che nessuno mi avrebbe disturbato dopo l’avvio dei lavori”. Perché dietro a Martorana c’era “un personaggio autorevole”. Così per non avere problemi il costruttore pagò. Ventimila euro in contanti e in più soluzioni all’interno del suo ufficio.