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Diciotti, i migranti in sciopero della fame. Domani sit-in di Legambiente

“Ho appena avuto notizia dalla Capitaneria di Porto che a bordo della nave Diciotti c’è tensione e i migranti hanno iniziato uno sciopero della fame. Pertanto, le visite a bordo per esprimere solidarietà e verificare le condizioni della nave sono sospese per ragioni di sicurezza”. Così su Twitter il senatore del Pd, Davide Faraone che ieri è salito a bordo della nave Diciotti.

Intanto continua il presidio permanente di diverse associazioni al porto di Catania per chiedere la “liberazione” dei 150 migranti “tenuti in ostaggio” a bordo della nave Diciotti. Domani alle 17 al molo di Levante ci sarà anche un sit-in di Legambiente. “Saremo al porto perché siamo umani – dice Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -. Non è ammissibile che in Italia, in Sicilia, ci siano da una settimana persone indifese e fragili, profughi di paesi in guerra, che hanno affrontato torture e sevizie nel viaggio di fuga, naufraghi, bloccati in mare su una nave militare italiana. In condizioni disumane: ammassati, molti sul ponte, con due soli bagni, senza un letto e prive di diritti”. “Peggio che in carcere – aggiunge il leader dell’associazione ambientalista -. La Procura di Agrigento indaga per sequestro di persona e altro. Il procuratore due giorni addietro è salito a bordo. Reati gravissimi continuano a perpetuarsi sugli ostaggi e sotto gli occhi di tutti, documentati da stampa e social. Chiediamo che la magistratura siciliana disponga subito la liberazione degli ostaggi che sono esseri umani e metta fine a un atto che è solo criminale, imposto e ordinato quale dichiarato strumento di pressione politica”. Legambiente invita tutti a indossare una maglietta rossa per fermare “l’emorragia di umanità, per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà”.