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Dopo Dolce & Gabbana tornano pienamente utilizzabili i due atri del palazzo comunale di Sciacca

Può essere considerato il vero grande regalo di Dolce e Gabbana alla città: non stiamo parlando dei tappeti rossi, che probabilmente finiranno utilizzati come base per qualche parco giochi di periferia, e nemmeno della ristrutturazione dei bagni di piazza Scandaliato, che presto saranno di nuovo chiusi, in assenza del personale necessario per la loro custodia e pulizia; parliamo, invece dei due atri del palazzo comunale utilizzati dai due stilisti come sede principale per la loro sfilata di Sciacca. In questi giorni, sono in molti a chiedersi come ciò sia stato possibile considerando il fatto che, soprattutto l’atrio inferiore, sia da anni indisponibile per la realizzazione di spettacoli ed eventi. Stamattina abbiamo chiesto specifiche informazioni al Sindaco Francesca Valenti, la quale ci ha riferito che il comune, nel periodo immediatamente precedente la sfilata di Dolce & Gabbana, ha effettuato degli interventi di manutenzione che hanno riguardato diverse zone del palazzo municipale: in particolare alcuni solai e i due atri comunali. “A seguito di questi lavori – ha dichiarato il Sindaco Francesca Valenti – i dirigenti Michele Todaro, per la parte amministrativa, e Aldo Misuraca, per la parte tecnica, hanno espresso il loro nulla osta per la utilizzazione dei due atri comunali con alcune cautele che riguardano la zona sottostante i due porticati.” Pertanto, abbiamo chiesto al Sindaco se l’amministrazione comunale di Sciacca intenda utilizzare questi due spazi per l’organizzazione di eventi e spettacoli  per la stagione estiva e la risposta è stata: “certamente sì!”. Il Sindaco Valenti ha, comunque, specificato che l’evento Dolce & Gabbana, in quanto evento privato, è stato gestito dal Comitato per l’ordine e la sicurezza e non vi è stata necessità del parere della commissione pubblici spettacoli; quest’ultima, però, dovrà essere invece convocata per i futuri eventi che l’ente vorrà organizzare all’interno degli atri comunali.