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Droga, operazione “Family”: le intercettazioni dei coinvolti

Nella mattinata odierna, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa in data 11.3.2016 dal G.I.P. presso il Tribunale di Catania, nei confronti di nr. 9 persone, traendo in arresto: 1. CAMBRIA Andrea, (cl.1963), pregiudicato, già detenuto per altra causa; 2. STRANO Santo, (cl.1966), inteso “Facci i Palemmu”, pregiudicato, già detenuto per altra causa, 3. CAMBRIA Sebastiano, (cl.1991), inteso “Sebi”, pregiudicato; 4. DI BENEDETTO Alessandro, (cl.1966), inteso “Sandro”, pregiudicato; 5. CONTE Orazio, (cl.1973), inteso “Orazio 3 carte”, pregiudicato; 6. COSTA Alfio, (c.1972), inteso “Simone”, pregiudicato; 7. D’ANGELO Giovanni, (cl.1981), inteso “Scinni ‘mpuntu”, pregiudicato; 8. CAMBRIA Mario Carmelo, (cl.1986), inteso “Melo”, pregiudicato, già detenuto per altra causa; 9. GERBINO Mario, (cl.1968), pregiudicato, già detenuto per altra causa, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti nonché di traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di cui all’art. 7 Legge 203/91 (clan Cappello – Bonaccorsi) e di essere l’associazione armata. La misura cautelare accoglie gli esiti di indagini tecniche, coordinate dalla D.D.A. di Catania e condotte dalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga nell’arco temporale ottobre 2011 – giugno 2012, dalla quale è emersa l’esistenza di un’associazione criminale, organizzata e promossa da CAMBRIA Andrea, CONTE Orazio, GERBINO Mario e STRANO Santo, dedita al traffico di marijuana e cocaina, sull’asse Calabria – Catania ed allo spaccio della medesima sostanza nel capoluogo etneo. Le indagini hanno fatto emergere che l’associazione ha il suo fulcro nel nucleo familiare di CAMBRIA Andrea, composto dallo stesso e dai figli Mario Carmelo e Sebastiano; questi, coadiuvato da GERBINO Mario STRANO Santo e DI BENEDETTO Alessandro, si occupava dell’approvvigionamento dello stupefacente – privilegiando il mercato calabrese anche grazie a comprovati rapporti con le “ndrine” della Piana di Gioa Tauro (RC) – e della successiva commercializzazione al dettaglio curata dai due figli che gestivano due “piazze di spaccio” ubicate nei rioni cittadini di San Cristoforo e Zia Lisa. STRANO Santo detto “Facci ì palemmu”, proprio per il suo carisma criminale derivante dal ruolo di vertice rivestito nell’ambito della famiglia Cappello – Bonaccorsi offriva una copertura mafiosa che permetteva all’organizzazione di potere operare sul territorio, garantendo la riscossione dei crediti vantati nei confronti dei clienti – acquirenti. CONTE Orazio, cognato di CAMBRIA Andra, collaborava nella gestione della piazza di spaccio unitamente ai nipoti CAMBRIA Sebastiano e CAMBRIA Mario Carmelo provvedendo contestualmente al pagamento degli stipendi dei detenuti. Gli esiti dell’attività tecnica dimostravano, altresì, l’uso di un linguaggio criptico da parte degli odierni arrestati ove sovente venivano utilizzati termini come “armani” – “arancini”- “giubbotti” – “cartocciate” destinati a celare le illecite attività concernenti la droga. L’attività di p.g. di tipo tradizionale correlata agli esiti delle intercettazioni consentiva di eseguire arresti e sequestri dei quali si riportano i più significativi: in data 21 novembre 2011, veniva tratto in arresto GERBINO Mario, trovato in possesso di kg. 6,5 lordi di sostanza stupefacente del tipo cocaina, armi (4 pistole, di cui due revolver, una semiautomatica cal.9 x21 e una pistola automatica cal.9 e 2 fucili a pompa), munizionamento e un’ingente somma di denaro contante (Euro 467.440,00), oltre a vari appunti manoscritti, a conferma dell’illecito traffico: in data 2 giugno 2012, veniva tratto in arresto DI BENEDETTO Alessandro, trovato in possesso di nr. 8 panetti, contenenti kg. 1,200 cadauno di cocaina, per un totale di kg. 9,6. Nel corso delle perquisizioni eseguite a corollario dell’esecuzione della misura restrittiva, all’interno dell’abitazione di CAMBRIA Sebastiano è stata rinvenuta e sequestrata la somma di 40.520,00.