Estorsione con metodo mafioso, confermate accuse per imprenditore agrigentino

La Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dalla difesa di Antonino Gagliano, 48 anni, imprenditore di Siculiana, accusato di due ipotesi di estorsione con metodo mafioso. Gagliano era stato scarcerato dal Tribunale del Riesame che aveva disposto però l’obbligo di firma da effettua 3 volte la settiamana. L’avvocato difensore di Gagliano aveva prodotto ricorso contro questa misura ma la Suprema Corte ha respinto la richiesta di annullamento della stessa, confermandola. Il siculianese è accusato di aver imposto la propria fornitura di calcestruzzo a un imprenditore che stava effettuando lavori a Porto Empedocle. Gagliano ha sempre respinto le accuse.