Favara,“Criminal drinks”: Tribunale Riesame ordina l’arresto di Thomas Magrì; rigetto per Crapanzano

Il Tribunale del Riesame di Palermo ha disposto gli arresti domiciliari per l’impiegato comunale Thomas Magrì di Campobello di Licata, 43 anni, coinvolto nell’operazione denominata “Criminal drinks”.

La misura però potrà essere eseguita eseguita solo se la Cassazione, a cui si rivolgerà la difesa dell’accusato, confermerà la validità della decisione del Riesame. Sempre il Riesame ha rigettato, invece, il ricorso della Procura, nei confronti di un altro coinvolto, il favarese Antonio Crapanzano, 54 anni, proprietario di un magazzino dove si sarebbe tenuto un deposito fittizio di prodotti alcolici.

I due era stati rimessi in libertà dal Gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, che non aveva ravvisato la necessità di misure cautelari.

In passato, interrogato, Crapanzano ha affermato di avere solo affittato il magazzino e di non sapere nulla del suo effettivo utilizzo. Peraltro, ha specificato: “Non ero tenuto a controllare. E non sapevo cosa accadeva dentro il magazzino”.

Thomas Magrì, dal canto suo, ha ribadito la sua innocenza affermando di avere semplicemente redatto le bolle di accompagnamento e trasmetterle. Era pagato solo per questo. Magrì ha aggiunto: “Non ero tenuto a controllare se fosse stato dato corso ai trasporti”.

L’operazione “Criminal drinks”, guidata dalla Procura della Repubblica di Agrigento (dall’allora procuratore capo, Renato Di Natale, procuratore aggiunto Ignazio Fonzo, sostituto procuratore Andrea Maggioni) è stata eseguita dalla Guardia di Finanza di Agrigento con la collaborazione di colleghi di mezza Italia e del personale dell’Ufficio delle Dogane di Porto Empedocle.

Il complesso delle risultanze istruttorie ha permesso di individuare l’esistenza e l’operatività, in diversi luoghi d’Italia e d’Europa, di un’articolata e complessa organizzazione criminale a carattere transnazionale che, serialmente, dapprima istituisce e, poi, gestisce fittizi depositi fiscali di prodotti alcolici, per mezzo dei quali viene simulata la movimentazione di ingenti quantitativi di bevande alcoliche (birra e spiriti), verso tali depositi che, in realtà, ivi mai materialmente giungono.

Il presunto capo dell’organizzazione sarebbe Sebastien Hubert Albert Beatrice De Meersman, 36 anni, nato e residente in Belgio.

I indagati sono 45 sparsi per mezza Europa. Ma i provvedimento di fermo, quasi tutti eseguiti, riguardano sedici persone: Sebastien Hubert Albert Beatrice De Meersman, 36 anni, nato e residente in Belgio; Antonio Crapanzano, architetto di 54 anni, di Favara; Thomas Magrì 43 anni nato a Bergamo ma residente a Campobello di Licata, impiegato comunale; Andre Stolk, persona straniera non identificata; Alessio Zingoni 47 anni di Pisa; Claudio Cassulo 43 anni di Voghera; Francesco Cimieri, 53 anni di Cirò Marina (Kr), residente a Perugia e domiciliato a Londra; Pierpaolo Palmisano, 43 anni, di Putignano e residente a Locorotondo (Ba); Pierino Del Maestro, 70 anni di Cassino (Fr) e residente in Cervaro (Fr); Rosalba Rossi, 39 anni, nata in Svizzera e residente a Sant’Andrea del Garigliano (Fr); Andrea Protti, 39 anni di Mede (Pve residente in Rivanazzano Terme (Pv); Michele Rossi, 94 anni di Arpino (Fr) e residente a Sant’Andrea del Garigliano (Fr); Anita Figlioli, 66 annidi Santa Cristina D’Aspromonte (Rc) e residente in Genova; Giorgio Mellia, 56 anni, di Milano e residente in Stradella (Pv); Ana Shatku, 42 anni, di Peshkopi (Albania) e residente in Aquino (Fr); Loris Shatku, 36 anni, nato in Albania e residente in Aquino (Fr); Ugo Corsini, 40 anni di Genova e residente in Pieve Ligure (Ge); Francesca Tedone, 39 anni di Genova..