Giornalisti non rivelarono “fonte”, assolti da tribunale

I giudici della Corte d’Appello di Caltanissetta hanno assolto i giornalisti Jose’ Trovato e Giulia Martorana che erano stati accusati di favoreggiamento personale nei confronti di ignoti e per pubblicazione di atto coperto dal segreto istruttorio. I giudici della prima sezione penale, presieduta da Andreina Occhipinti, hanno confermato la sentenza che era stata emessa dal Tribunale di Enna ma che era stata impugnata dall’ufficio del Procuratore generale diCaltanissetta. I giornalisti erano finiti sotto processo per gli articoli pubblicati il 9 settembre 2008 sul Giornale di Sicilia e su La Sicilia, in relazione alle indagini sull’omicidio di Carmelo Governale, il cui cadavere fu trovato nelle campagne di Piazza Armerina (Enna). La notizia, pubblicata dodici mesi dopo il fatto di sangue, trattava alcuni tasselli dell’inchiesta investigativa e cio’ indusse i carabinieri a depositare negli uffici giudiziari di Enna una comunicazione di notizia di reato a carico dei giornalisti, i quali, ascoltati dagli inquirenti, si rifiutarono di rivelare le proprie fonti. Secondo la Procura di Enna Trovato e Martorana avrebbero aiutato un “ignoto” a eludere le indagini dell’autorita’. Da qui il reato di rivelazione del segreto istruttorio. Per i pm, infatti, i due cronisti non avevano alcun diritto di avvalersi del segreto professionale, perche’ allora entrambi giornalisti pubblicisti e non iscritti nell’albo dei professionisti. L’impostazione della Procura di Enna e’ stata pero’ ritenuta insussistente sia in primo grado che in appello. “Si conclude positivamente – ha sottolineato il Vice-Presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales, – una vicenda che ha visto schierata sin dall’inizio l’Unci Sicilia a fianco dei due colleghi che hanno soltanto fatto il proprio dovere: informare i lettori non appena avuta la notizia”.