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Giro di trans e prostitute nell’agrigentino, esce di carcere la moglie di Gianni “il bello”

La moglie di Gianni “il bello” lascia il carcere. Raffaella Pecoraro, 52 anni, moglie di Gianni Melluso, l’uomo originario di Sciacca che fu coinvolto nel caso di Enzo Tortora, arrestato nel 1983 anche a seguito delle sue rivelazioni, poi risultate infondate, lascia la struttura penitenziaria dove era reclusa e sconterà agli arresti domiciliari l’ultima parte della condanna.

Alla Pecoraro erano stati inflitti 3 anni e 7 giorni di reclusione per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

A disporre la nuova misura per la donna è stato il Tribunale di Sorveglianza, in accoglimento alle istanze dell’avvocato difensore della Pecoraro, Francesco Di Giovanna.

Il sistema utilizzato sarebbe stato quello delle “escort in tour”, costituito da donne e transessuali, di origine rumena e sudamericana, che si spostavano periodicamente da una casa di prostituzione all’altra. Oltre a Melluso, le manette scattarono pure, all’epoca dei fatti, per Raffaela Pecoraro (moglie del Melluso),  Pellegrino Grisafi e Stefano Giovanni Ernesto.