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Il procuratore di Agrigento Patronaggio sale sulla nave “Diciotti”: “Situazione critica” ; indagano tre Procure (ft)

Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, è salito a bordo della nave Diciotti a Catania.

Il magistrato è titolare dell’inchiesta sul trattenimento dei profughi a bordo della Diciotti. L’inchiesta, che potrebbe ipotizzare anche il sequestro di persona, è ancora a carico di ignoti: qualora fossero individuate responsabilità da parte di esponenti del Governo la palla passerebbe al tribunale dei ministri.

La situazione sulla nave Diciotti della Guardia costiera, dove si trovano 177 migranti, cui è stato vietato lo sbarco, “è critica”, dice il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, che intorno alle 16.30 è salito sull’unità, per scendere un’ora e mezza dopo; il magistrato è titolare di una inchiesta sulle condizioni dei migranti e sull’ipotesi di trattenimento illecito.

L'arrivo del procuratore Patronaggio al porto di Catania
L'arrivo del procuratore Patronaggio al porto di Catania
L'arrivo del procuratore Patronaggio al porto di Catania
L'arrivo del procuratore Patronaggio al porto di Catania
L'arrivo del procuratore Patronaggio al porto di Catania
L'arrivo del procuratore Patronaggio al porto di Catania

Il magistrato afferma che ci sono diversi casi di scabbia, e riguardo ai 29 minori avverte che “non possono essere ancora trattenuti; in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana i minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare”, come peraltro richiesto oggi pomeriggio anche dalla procura dei minori di Catania.

Poi aggiunge:“Dobbiamo fare un’attenta valutazione: la politica ha tutta la legittimità di prendere delle decisioni, ma queste decisioni non possono cozzare, contrastare con quanto previsto dalla Costituzione Italiana e dal codice penale. L’ipotesi di trattenimento illecito di persone a bordo è la conferma. E’ in piedi”.

E il reato sequestro di persona? “Ci sono valutazioni da fare attentamente sull’ipotesi di privazione della libertà personale e le faremo. E’ una situazione – risponde ai giornalisti – di potenziale illegittimità che stiamo ancora valutando”.

Quando sbarcheranno? “Non dipende da me. Io ho verificato semplicemente una situazione. Ci sono indagini in corso, sempre contro ignoti….”.

Sono tre le inchieste sui 177 migranti soccorsi da nave Diciotti, l’unità della Guardia costiera ormeggiata al porto di Catania, in attesa di ottenere l’autorizzazione allo sbarco. Dopo Agrigento e Catania, questa volta è stata la Procura di Palermo ad avviare un’indagine, ma per associazione a delinquere finalizzata al traffico di uomini.

Al centro le dichiarazioni di alcuni dei tredici profughi evacuati per urgenze sanitarie a Lampedusa, prima della destinazione etnea, e raccolte dai magistrati agrigentini. Quei reati sono infatti di competenza della Procura del capoluogo siciliano; mentre Agrigento da due giorni indaga sulle condizioni dei 177 migranti e sull’ipotesi di illecito trattenimento di persone a bordo della Diciotti. Da ieri anche la procura per i minori di Catania ha aperto un fascicolo di ‘atti relativi’.

Nella missiva, la Procura per i minorenni di Catania “evidenzia che sono stati elusi i diritti” dei 29 minorenni non accompagnati tra cui “il divieto di respingimento, essere accolti in strutture idonee, avere un tutore, presentare domanda di protezione internazionale e di essere ricongiunti ad eventuali parenti regolarmente soggiornanti in altri stati europei”.

La Procura “attende riscontro per poter avviare il procedimento a tutela dei minorenni presso il Tribunale per i minorenni cosi come previsto dalle normative vigenti”.

L’iniziativa della Procuratrice Ajello fa seguito alla segnalazione di 29 minorenni non accompagnati sulla Diciotti segnalati dal team Unicef-Intersos presente a bordo, chiedendo all’Autorità Giudiziaria di “intervenire, per tutelare i diritti riconosciuti dalle convenzioni internazionali, dalla normativa europea e da quella italiana”.