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Licata, ex proprietario villa abusiva: “A demolire ci penso io dopo aver portato via i mobili”

Dopo il giorno dell’ira, quello delle ruspe. Un po’ come accaduto per gli abusi edilizi nella Valle dei Templi di Agrigento, anche a Licata alla fine, dopo le proteste di ieri che hanno bloccato i mezzi, sono stati gli stessi ex proprietari a comunicare di volere “ripristinare i luoghi” da se’, senza cioe’ la necessita’ che sia la ditta incaricata dal Comune a dovere eseguire gli abbattimenti. E cosi’ l’ex proprietario della villetta di Torre di Gaffe, il primo edificio nella lista degli abusi da demolire ha comunicato alla questura la sua volonta’. Una quindicina gli immobili da abbattere in questa fase. “Ho deciso di demolire in autonomia – ha detto Giovanni Falsone, ex proprietario della casa da abbattere – perche’ ho notato un esagerato accanimento da parte delle forze dell’ordine. Oggi il rischio era che ci fossero molte piu’ persone a protestare e sarebbe potuto succedere l’imprevedibile tra abitanti del posto e polizia. Cosi’, anche per evitare problemi di ordine pubblico, ho deciso di abbatterla direttamente io, senza dare spazio ad eventuali fatti spiacevoli. Ho chiesto soltanto il tempo per sgomberare la casa dai mobili”.

Si tratta di un immobile realizzato a Torre di Gaffe, una localita’ balneare a meta’ strada tra Licata e Palma di Montechiaro, costruita negli anni Novanta senza autorizzazione e a meno di 150 metri dal mare. Il provvedimento di demolizione e’ peraltro anche contenuto in una sentenz apassata ormai in giudicato. Ieri c’era stata grande tensione perche’ la folla di persone aveva di fatto impedito – ponendo mezzi pesanti e persino bambini a mo’ di scudi umani – alle ruspe di giungere sul luogo. Un’altra villetta sara’ demolita sempre dagli ex proprietari nelle prossime ore. “Altri due ex proprietari di immobili abusivi a Licata hanno fatto formalmente sapere che procederanno autonomamente alle demolizioni – ha spiegato il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale – “Per tutti gli altri casi, si procedera’ con la ditta aggiudicataria. E con i risparmi fatti, grazie a queste demolizioni autonome, si potra’ allargare questa prima fase, ossia il numero degli stabili da radere al suolo”. La Procura ha dato tre giorni lavorativi ai due nuovi ex proprietari che hanno deciso di muoversi autonomamente e che cosi’ risparmieranno sui costi delle demolizioni.