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Licata, “Giornata della Memoria”, il vicesindaco Vincenti: “Ricordare per non dimenticare”

Alla vigilia della „Giornata della Memoria“, il Vice Sindaco, Angelo Vincenti, rivolgendosi alla società civile licatese, ma ai giovani in particolare,interviene per lanciare questo messaggio:

<<“ Ricordare per non dimenticare “ una frase che da sola non racchiude il dolore e le barbarie subite dai popoli durante gli anni dell’olocausto, quando milioni di persone persero la vita a causa della follia pura di uomini che del loro odio verso altri uomini, ne fecero strumento di morte.

Oggi – sono le testuali parole di Vincenti – in un’epoca in cui purtroppo si continua a parlare di atteggiamenti xenofobi e odio razziale, sembra quasi un paradosso assistere ad  esodi di massa e fughe da terre in guerra, dove dittatori crudeli continuano a torturare e massacrare, tutti argomenti che, purtroppo, continuano a dividere i popoli.

Ritengo doveroso verso le nuove generazioni ricordare, per educare alla non violenza, alla tolleranza e al rispetto del diverso in ogni sua forma, senza distinzione di colore, sesso, ideologia politica o razza. Purtroppo viviamo in un’epoca, dove alcune analogie, anche se apparentemente prive di significato, segnano pesantemente un ritorno al passato dove cori razzisti si odono all’interno degli stadi, dove si sfila ancora con il braccio teso e con la svastica al braccio intonando cori razzisti. Penso tutto questa debba oggi, più di ieri, far riflettere sulle conseguenze nefaste che potrebbero conseguire a questi non più isolati episodi.

In tutto questo, grande lavoro svolgono le scuole, che attraverso progetti cercano, e spesso con difficoltà, di far passare un messaggio di pace e convivenza tra popoli. Certo anche per loro diventa un terreno difficile considerate le immagini e le informazioni che spesso passano attraverso i mezzi di comunicazione. In tutto questo – conclude il Vise Sindaco – non dobbiamo assolutamente dimenticare le vittime di questo immane genocidio che ha cambiato radicalmente il volto dell’Europa e annullato intere generazioni, ed è a loro che deve andare il nostro pensiero affinché veramente si prenda coscienza di quando labile possa essere il confine della coscienza e a volte della follia umana>>.