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Licata, notte di follia e danneggiamenti: sequestrata l’auto (forse) usata per i raid, era stata rubata

Proseguono, a Licata, le indagini sulla raffica di danneggiamenti compiuti l’altra notte.

Sembra che i Militari dell’Arma abbiano sequestrato una Fiat 500, modello vecchio, che potrebbe essere stata utilizzata dagli autori del raid. Si tratta di una utilitaria risultata rubata e di proprietà di una casalinga licatese abitante in un quartiere periferico della cittadina marina.

L’auto sarebbe stata anche immortalata nei filmati delle telecamere di videosorveglianza delle zone dove sono avvenuti i fatti, filmati acquisiti dai carabinieri e che avrebbero dato indicazioni utili alla prosecuzione dell’attività di indagine che continua nel massimo riserbo.

Solo in una notte sono state danneggiate due  farmacie in corso Vittorio Emanuele, una  gioielleria in corso Umberto, e un  bar in piazza Duomo.

A questi atti si aggiungono anche degli atti incendiari. Le prime fiamme si sono verificate in via Amendola. Ad essere incendiato un portone di uno stabile, dove ci sono tre appartamenti di cui uno abitato da una donna con il figlio quarantenne collaboratore del deputato Pullara. Le indagini sono portate avanti dai carabinieri che stanno cercando di capire se si tratta di atto intimidatorio.

Le altre fiamme hanno interessato un suv di una donna parcheggiato in via Palma. Secondo le prime ipotesi dei Vigli del Fuoco, che sono stati impegnati a spegnere le fiamme,trattasi di incendio doloso. Anche per questo caso indagano i carabinieri.