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Mafia, arresti a Palermo: molti non rispondono al Gip

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere molti dei 62 arrestati all’alba di ieri dai Carabinieri di Palermo nella retata che ha azzerato due clan mafiosi, quello di Santa Maria di Gesù e quello di San Giuseppe Jato. Il primo gruppo di arrestati, apparso oggi davanti al gip Guglielmo Nicastro, ha preferito non rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari e dei pm. Ha risposto, invece, a sorpresa Girolamo Agrigento, l’ottantenne ritenuto dagli inquirenti il nuovo padrino di San Giuseppe Jato. Ha respinto, come si apprende, davanti ai giudici tutte le accuse. L’operazione antimafia, coordinata dal Procuratore Francesco Lo Voi, dagli aggiunti Leonardo Agueci e Vittorio Teresi, e dai pm Sergio Demontis e Francesca Mazzocco, ha colpito anche degli insospettabili come Alfredo Giordano, fino a ieri direttore di sala del Teatro Massimo di Palermo, già sospeso dall’incarico. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa nonché dei delitti di estorsione, danneggiamento, ricettazione, favoreggiamento e reati in materia di armi aggravati dal metodo mafioso. Contestualmente si è preceduto ieri al sequestro preventivo attività commerciali, imprese e beni immobili frutto di illecito arricchimento. Gli interrogatori stanno ancora proseguendo nel carcere Pagliarelli di Palermo.