Mafia, operazione contro i clan: decapitate cosche di Gela, 22 arresti

La Polizia di Stato ha eseguito 21 ordinanze di custodia cautelare decapitando le cosche gelesi dei Rinzivillo e degli Emmanuello.
Gli arresti sono stati eseguiti dai poliziotti della Squadra Mobile di Caltanissetta, in collaborazione con quelli del Commissariato di Gela, della Squadra Mobile di Livorno e con l’ausilio di pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine e di Unità Cinofile.
I destinatari delle misure cautelari, appartenenti a cosa nostra (gruppi Rinzivillo ed Emmanuello), sono indagati, a vario titolo, per i reati di associazione di tipo mafioso, aggravata dall’essere armata, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed alle estorsioni.
L’operazione ha permesso di ricostruire i nuovi assetti di cosa nostra gelese e, ancora una volta, sono stati decapitati i vertici mafiosi, essendo stato individuato il “reggente” della famiglia di Gela, oggi arrestato.
Le indagini sono state avviate sulla base delle dichiarazioni di alcuni imprenditori gelesi che, nel 2014, si sono determinati a collaborare con gli investigatori grazie anche al supporto dell’Associazione Antiracket di Gela. Gli imprenditori hanno segnalato le intimidazioni, da parte di alcuni membri del clan, tese ad estrometterli dal redditizio mercato del recupero di materiali plastici e ferrosi presso le serre dell’agro gelese, nelle quali la consorteria mafiosa aveva anche imposto il servizio retribuito della “guardiania”.