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Mafia, sciolto comune di Corleone, il sindaco: “Io persona onesta”

“Lo scioglimento per mafia è un atto politico che ha determinato l’isolamento della città di Corleone e dei cittadini onesti di Corleone, tra i quali ci sono anche io. E ci sono perché ho fatto un percorso culturale con loro, un percorso di riscatto”. A parlare, intervistata da LaPresse, è la sindaca di Corleone, Leoluchina Savona, all’indomani della decisione del ministro Alfano di sciogliere per infiltrazioni mafiose il comune del palermitano. Una notizia che ha lasciato interdetta la prima cittadina, che commenta con parole dure.

“Purtroppo – aggiunge Savona – nello Stato c’è una parte sana e una parte malata e mi dispiace tantissimo che lo Stato non abbia fatto nulla per salvare Corleone. Lo Stato malato ha fatto carriera attraverso la politica e per queste carriere hanno venduto l’onore dei cittadini onesti di Corleone. Corleone non è stata sciolta per mafia nemmeno quando comandava Michele Navarra, Bernardo Provenzano, Vito Ciancimino. Lo è oggi quando stava governando una persona onesta, trasparente e legale, che l’antimafia la pratica nella quotiotidianità e che ha fatto dell’antimafia il vessillo della propria vita ma è troppo scomoda per tutti coloro che andavano a caccia di poltrone e di altro”.

“Non conosciamo ancora le motivazioni dello scioglimento del comune, aspettiamo il decreto”, conclude Leoluchina Savona spiegando che “il comune si è costituito parte civile, ha prodotto quattro delibere e ha chiesto di essere risarcito da questo capo mandamento chiamato Nino Di Marco”. Proprio da questa inchiesta ha nata la decisione di Alfano.