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Morta dopo chemio sbagliata: condannati medici e infermieri

Cinque condanne, tra medici e infermieri, per la morte di Valeria Lembo, la donna uccisa nel 2011 a Palermo da una dose eccessiva di un farmaco chemioterapico. Il giudice monocratico Claudia Rosini ha condannato a 4 anni e sei mesi, per omicidio colposo, l’ex primario di Oncologia del Policlinico Sergio Palmeri e a sette la collega Laura Di Noto accusata, oltre che di omicidio colposo, anche di falso; a sei anni e mezzo lo specializzando Alberto Bongiovanni, anche lui accusato di omicidio colposo e falso. Quattro anni ciascuna alle infermiere professionali Clotilde Guarnaccia e Elena D’Emma, accusate di omicidio colposo. Assolto lo studente universitario Gioacchino Mancuso. La vicenda nasce dall’inchiesta sulla morte della paziente, malata di linfoma di Hodgkin, alla quale fu iniettata per sbaglio una dose di un farmaco chemioterapico dieci volte superiore a quella necessaria che si rivelò letale.