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Morte Frizzi, una siciliana: “Da ragazzina Fabrizio mi salvò la vita”

Il giorno delle sue nozze, il prossimo settembre, lo avrebbe voluto accanto. Valeria Favorito, veronese di 30 anni a Fabrizio Frizzi deve la vita. Fu lui nel 2000 a donarle il midollo osseo, restituendole la speranza in un futuro lontano dalla malattia. Oggi Valeria, alla notizia che il conduttore non c’e’ piu’, non riesce a trattenere le lacrime. “I primi giorni di marzo ero scesa a Roma per portargli l’invito di persona perche’ volevo che fosse lui il mio testimone di nozze – racconta -.Lui lo prese e mi disse: ‘se me la sentiro’ lo faro’ molto volentieri. Oggi sto bene ma domani non lo so”. La donna ha un lavoro in banca e sta per sposare l’uomo che ha conosciuto nel 2011 e con il quale ha vissuto le vicissitudini del secondo trapianto nel 2013, sempre all’ospedale di Verona. “Frizzi mi diceva negli ultimi mesi, quando lo vedevo sempre piu’ affaticato – rivela – che la forza gliela davo io perche’ sapeva cosa avevo vissuto. Oggi ho perso un fratello, una persona a cui tenevo tantissimo”. Valeria ripete sempre di essere nata tre volte, la prima ad Erice, da cui si e’ allontanata a 8 anni per trasferirsi con la famiglia a San Pietro in Cariano, nel veronese, la seconda nel 2000 grazie alla generosita’ di Frizzi e la terza nel 2013 per merito di un secondo donatore, quando la malattia e’ tornata a presentarsi. “Avevo 11 anni – sottolinea – quando mi diagnosticarono una leucemia mieloide acuta, mi sottoposero a una serie di esami invasivi e dolorosi e a quattro cicli di chemioterapia”. Un tunnel senza fine, durante il quale le sue condizioni si erano via via fatte piu’ gravi. Sino a quando i medici veronesi del Reparto di trapianto del midollo ed ematologia del Policlinico, guidati da Fabio Benedetti, non trovarono un donatore compatibile proprio in Frizzi. In quei giorni il presentatore, testimonial dell’Associazione donatori di midollo osseo e piu’ volte accompagnatore a Lourdes dei malati in carrozzella come volontario Unitalsi, stava ultimando le riprese di una fiction. Rispose immediatamente all’appello: il midollo, prelevato a Roma, venne portato a Verona e l’intervento si fece eccezionalmente di domenica. Un giorno, guardando in televisione il presentatore che raccontava l’episodio, Valeria capi’ che era stato lui a restituirle la vita. “L’ho scoperto per caso guardando un programma dal mio letto d’ospedale – rivela -. Ho capito che stava parlando di me quando ha detto che la ricevente era una persona molto giovane, senza specificare il sesso e l’eta’”. Pur di incontrarlo, la ragazza trovo’ il coraggio di raggiungere il bordo campo dello stadio Bentegodi di Verona, durante una ‘Partita del cuore’ a cui stava partecipando. “Li’ si sono abbracciati tra le lacrime – sottolinea Benedetti – Non si staccavano piu’ l’uno dall’altra”. “Frizzi – continua – e’ tornato piu’ volte a Verona. Un altro bel momento e’ stato per i 18 anni di Valeria. Tutti in un locale del centro a festeggiarla e c’era anche lui, quello che lei chiamava il suo fratello piu’ grande”. Oggi quei ricordi hanno solo il sapore amaro del dolore. “Mi dispiace soprattutto per sua figlia, cosi’ piccola – ripete piu’ volte la donna – Non avere un padre e’ tremendo”.