Naro, rischia di morire per puntura di una zecca: donna ricoverata d’urgenza in ospedale

Una donna di 60 anni si trova ricoverata nel reparto malattie infettive dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta dopo essere stata punta da una zecca. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi, in Largo Castello, e l’amministrazione comunale in via cautelativa ha predisposto un intervento straordinario di disinfestazione dell’intera zona. La signora, sposata e madre di figli, da alcuni giorni accusava febbre alta e per questo motivo in un primo momento è stata trasferita al pronto soccorso dell’ospedale Barone Lombardo di Canicattì. Da qui, considerata la gravità del caso i medici ne hanno disposto il ricovero presso l’ospedale di Caltanissetta, dove per fortuna le sue condizioni di salute lentamente sono andate a migliorare. Adesso, nonostante venga tenuta in osservazione sembra sia fuori pericolo.  La  zecca, è un parassita che in questi giorni di grande caldo prolifera non solo nelle campagne ma anche all’interno dei centri abitati. Le zecche con le loro punture sono insetti che provocano la rickettsiosi malattia che se non viene curata e diagnosticata in tempo può portare a gravi conseguenze ed anche alla morte. Spesso si manifesta con febbre alta e dolori muscolari sintomi tipici dell’influenza. Dei casi di rickettsiosi che ha interessato il comune di  Naro, l’Asp 1 di Agrigento ha provveduto ad informare il sindaco Lillo Cremona ed il responsabile  del servizio di igiene pubblica del comune, affinché provvedano con degli interventi straordinari di disinfestazione a rimuovere il pericolo che può sorgere all’interno del centro abitato. Passaggio, che come detto è già stato consumato dall’amministrazione comunale narese.  Oggi comunque i casi di malattie contratte a causa del morso della zecca sono in netto calo anche in questa parte della provincia di Agrigento secondo i dati in possesso da parte dell’azienda sanitaria provinciale del capoluogo. Tutto questo grazie alle massicce campagne di disinfestazione che vengono effettuate dalle amministrazioni comunali nei territori di loro competenza. Difficile, invece, evitare che il morso della zecca possa essere diffuso nelle campagne dove il parassita prolifera liberamente spesso nei pressi di discariche abusive che vengono realizzate dagli stessi cittadini.