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Omicidio coppia Palermo, depongono i pentiti Chiarello e Vitale

I collaboratori Francesco Chiarello e Monica Vitale hanno deposto questa mattina al processo per l’omicidio, avvenuto nel 1994, di Filippo Romano Monachelli, detto Sandro, e della moglie Elena Lucchese. L’imputato e’ Natale Romano Monachelli, fratello di Filippo. Il processo, che si svolge davanti alla corte d’assise d’appello di Palermo, era arrivato alla requisitoria con la richiesta della conferma della condanna a 24 anni di reclusione, ma poi sono arrivate le dichiarazioni di Giuseppe Tantillo che sposta il movente dell’omicidio – che sarebbe stato eseguito da Natale Romano Monachelli – sul traffico di droga. In particolare, le due vittime – secondo Tantillo – avrebbero fatto uno sgarro alla mafia e dovevano essere eliminate, ad incaricarsi del delitto sarebbe stato l’imputato, pur non essendo ne’ affiliato ne’ vicino agli ambienti mafiosi. Questa versione non e’ stata confermata da Vitale e Chiarello che hanno invece sottolineato “l’inaffidabilita’” di Tantillo, considerato un “confidente delle forze dell’ordine” e in quanto tale non poteva avere avuto queste informazioni. Tantillo all’epoca dei fatti aveva 15 anni e quando stava per compierne 16, assieme al fratello maggiore, Domenico, detto Mimmo, che poi sarebbe divenuto il reggente della famiglia del Borgo Vecchio, avrebbe sentito parlare della tragica fine dei due coniugi. A parlarne con loro sarebbe stato Ninetto Madonia, presunto capo mafia del Borgo vecchio. Il processo e’ stato rinviato al 5 dicembre per la requisitoria del pg.