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Operazione “Vultur”, ricostruiti in aula i momenti cruciali delle indagini

Si è svolta presso l’aula 16 del Tribunale di Agrigento (seconda sezione penale, presidente Luisa Turco) il processo scaturito dall’inchiesta della Dda denominata “Vultur”.

Gli imputati sono: Rosario Meli, 68 anni, considerato dagli inquirenti il capomafia di Camastra, il figlio Vincenzo, 46 anni, Calogero Piombo, 65 anni, anch’egli di Camastra, e Calogero Di Caro, 70 anni, di Canicattì, l’altro figlio di Rosario Meli, Giuseppe Meli, 44 anni.

Ieri è stato il giorno della deposizione del vice-capo della Squadra Mobile di Agrigento, dott.Vincenzo Di Piazza che ha ricostruito i momenti cruciali dell’ indagine, in che modo fosse stata condotte e  quale la sua origine. E’ emerso, infatti, che l’attività investigativa sui Meli nasce all’indomani del duplice omicidio Condello – Priolo, i cui cadaveri sono stati ritrovati il 26 gennaio 2012.

Calogero Di Caro e Rosario Meli, u puparo, sotto Vincenzo Meli, Calogero Piombo e Angelo Prato

Secondo gli investigatori della Squadra Mobile di Agrigento, guidata da Giovanni Minardi, alla famiglia di Rosario Meli, conosciuto come “U puparu” ed ex consigliere comunale della Democrazia Cristiana, non sarebbe sfuggita alcuna preda, ed ecco perché l’inchiesta è stata battezzata Vultur – avvoltoio.

La difesa è rappresentata dagli avvocati Castronovo, Bonsignore e Porcello.

Le parti civili, ammesse dai giudici, sono il Fai, la Federazione antiracket italiana e i dei titolari di un’agenzia di onoranze funebri a Camastra vessati da alcuni imputati.

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