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Padre e figli in carcere per omicidio, famiglia protesta (vd)

Gaetano Pepi e i figli Antonino, Alessandro e Marco (nella foto grande la vittima, Giuseppe Dezio)

Figli, mogli e parenti in piazza per chiedere la liberazione dei componenti della famiglia Pepi coinvolti nell’omicidio di Giuseppe Dezio, 65enne agricoltore ucciso il 2 febbraio nelle campagne di Vittoria, raggiunto da 5 coltellate. I manifestanti chiedono la scarcerazione dei fratelli Antonino, Alessandro e Marco, di 42, 38 e 26 anni, arrestati insieme al ‘patriarca’ settantenne Gaetano, che si accuso’ del delitto.

L’arresto dal padre e dei tre figli, disposto dal gip Giovanni Giampiccolo, e’ stato confermato in sede di Riesame dal giudice Maria Grazia Vagliasindi. Il legale della famiglia, Giuseppe Lipera del Foro di Catania, stamattina davanti al Tribunale di Ragusa, sostiene che le analisi effettuate dai Ris dei carabinieri di Messina “confermano senza margine di dubbio che il sangue ritrovato sugli indumenti di Marco e Alessandro Pepi non appartengono alla vittima, Giuseppe Dezio”, e che “non c’e’ alcuna prova del coinvolgimento del fratello Antonino”.

Secondo l’avvocato Lipera quindi, la confessione resa da Gaetano Pepi che si dichiaro’ responsabile del delitto viene confermata dalle analisi. “I tre fratelli in regime di custodia cautelare, sono in carcere ingiustamente da 8 mesi e per tale ragione – sostiene Lipera – oggi abbiamo presentato istanza di reimmissione in liberta’ per l’assoluta mancanza di gravi indizi di colpevolezza”.

La stessa richiesta e’ stata formulata, “per precarie condizioni di salute” per Gaetano Pepi.