Presa banda delle Range Rover, cinque arresti: uno è un nisseno

I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Saronno, con la collaborazione dei colleghi di Varese, Milano, Torino e Caltanissetta, hanno eseguito all’alba di oggi un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Varese su richiesta di quella Procura della Repubblica, nei confronti di sette persone, cinque delle quali in carcere e due sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono accusati di furto, ricettazione e riciclaggio di una ventina di veicoli, in prevalenza Range Rover e furgoni Mercedes, nell’hinterland milanese e nell’alta Lombardia. L’operazione ha avuto origine nel mese di giugno dello scorso anno, a seguito del rinvenimento di quattro fuoristrada di grossa cilindrata, risultati rubati, all’interno di un cortile di pertinenza di una privata abitazione a Caronno Varesino (Varese). In particolare, i carabinieri della Stazione di Carnago (Varese), occupati nelle ricerche di una Range Rover rubata pochi giorni prima, erano riusciti a determinare l’area in cui il veicolo era stato nascosto, grazie alle indicazioni del dispositivo satellitare di cui era dotato. All’interno dello stesso cortile hanno trovato altri tre fuoristrada, risultati tutti rubati. I proprietari dell’area non hanno fornito indicazioni soddisfacenti sulla provenienza della refurtiva, dichiarando esclusivamente di averne consentito il parcheggio, su richiesta di loro conoscenti di Tradate, padre e figlio titolari di un’autofficina. La conseguente attività d’indagine ha permesso di acclarare che tale officina costituiva in realtà una base logistica, utilizzata per riciclare le auto rubate attraverso la ribattitura del numero di telaio e la modifica delle targhe. Dopo i primi riscontri positivi, l’intero nucleo familiare si era nel frattempo spostato a Gela (Caltanissetta), cessando l’attività commerciale. In poco tempo i carabinieri hanno potuto assodare l’esistenza di un vero e proprio sodalizio dedito ai furti di veicoli di grossa cilindrata, prevalentemente Range Rover e furgoni Mercedes, in alcuni casi anche su commissione. In meno di due mesi sono stati contestati al gruppo d’azione circa venti colpi. Il modus operandi si ripeteva sistematicamente: due ucraini, residenti sul territorio nazionale, eseguivano i furti e trasportavano i mezzi rubati presso l’officina tradatese, dove padre e figlio li “ripulivano” per poi farli reimmettere nel mercato clandestino di vendita di auto. Sono state rinvenute e restituite ai legittimi proprietari, nel complesso, dieci auto rubate. È coinvolto anche un commerciante torinese mediatore e un altro commerciante di Fagnano Olona.

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