Procura mette mano sulle concessioni per realizzare il porto turistico di Licata

Grandangolo, il giornale di Agrigento, in edicola stamani, riporta la notizia secondo la quale la Polizia giudiziaria, agli ordini del sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Andrea Maggioni, ha acquisito ieri nel Municipio di Licata (per quasi tutta la giornata), documentazione riguardante la realizzazione del porto turistico di Licata chiamato “Marina Cala del sole”. Il Pubblico ministero ha acquisito tutta la documentazione che riguarda l’iter amministrativo riguardante la costruzione del porto turistico.
L’inchiesta, denominata “Bed rock” ha già vissuto un primo importante momento quando, sempre su ordine del Pm Maggioni, il 5 novembre del 2013 le Fiamme Gialle di Agrigento perquisirono le sedi di alcune società che hanno fornito sabbia e pietrisco per la costruzione del Porto di Licata.
La Procura della Repubblica del capoluogo ha ipotizza, in quella fase, un giro milionario di fatture false, emesse da alcune ditte di Ravanusa e Licata per giustificare la provenienza di materiale da cava, estratto in modo abusivo e fatto confluire presso il cantiere del Porto turistico licatese.
Il Pm Maggioni dispose le perquisizioni sull’ipotesi che il materiale da scavo provenga dallo sfruttamento abusivo di alcune cave ad opera di imprese della provincia.
Adesso il pubblico ministero punta direttamente l’iter amministrativo, le concessioni, i permessi, le autorizzazioni. Segno evidente che qualcosa bolle in pentola e che verrà dipanato non appena saranno concluse le operazioni di studio del materiale oggi acquisito.