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Punto nascite Licata, Fontana (Ncd): “Nessun miracolo e critiche gratuite”

“Nessun miracolo. E nessuna alchimia politica. Semmai la politica, nel caso di Licata, ha riaperto gli occhi, riparando ad un torto che si stava per consumare ai danni di quel territorio”.

Il vice presidente della commissione Sanità all’Assemblea regionale siciliana in quota Ncd, Vincenzo Fontana, mette le cose in chiaro dopo le polemiche sollevate attorno al salvataggio, in extremis, del reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso.

“La proroga ottenuta dal nosocomio licatese – spiega Fontana – è frutto di numeri, di parametri e di situazioni che gridavano oggettivamente vendetta rispetto all’annunciata chiusura del punto nascite, fissata per il 31 dicembre scorso”. Innanzitutto il numero annuale dei parti, che nel 2014 sono stati 416 a fronte della soglia minima di 500 richiesta per la sopravvivenza delle strutture. “Altro dato significativo riguarda il bacino d’utenza – sottolinea il vice capogruppo a Sala d’Ercole del Nuovo Centro Destra – il San Giacomo d’Altopasso non serve solo la città di Licata, ma una più ampia fetta di territorio, allargando i confini persino su comunità del nisseno”.

Infine, c’è l’aspetto della viabilità. “La statale 115 che collega Licata al capoluogo di provincia, dove c’è l’ospedale più vicino – dice Fontana -, è bollata non a caso, alla stessa stregua dell’Agrigento – Palermo, come la strada della morte. E nell’ipotesi di emergenza di donne in gravidanza, percorrere quasi un’ora di strada, deficitaria in termini di sicurezza, non farebbe certamente dormire sonni tranquilli a nessuno. Sono queste le valutazioni che hanno determinato la concessione della proroga. Tutto il resto – conclude il parlamentare di Ncd – appartiene alla sfera delle strumentalizzazioni politiche e delle critiche gratuite, che servono ad alimentare confusione e a gettare fumo negli occhi con effetti speciali”.