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Ragazza violentata a San Cataldo: torna libero un indagato

Cadono le accuse per un altro indagato tirato in ballo con l’accusa di essere uno dei sette carcerieri della studentessa ventenne di San Cataldo, che sarebbe stata segregata e stuprata per cinque giorni in un appartamento del centro storico di Caltanissetta abitato da nordafricani. Lo dice il sito seguonews.it che scrive anche che torna libero Osayande Testimore Prince, nigeriano di 36 anni, al quale il Tribunale del Riesame – condividendo le argomentazioni contenute nel ricorso presentato dall’avvocato Giovanni Annaloro – ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. I giudici non hanno però rese note le motivazioni per le quali hanno revocato il provvedimento cautelare emesso dal Gip Marcello Testaquatra. Prince – che era accusato di sequestro di persona e violenza sessuale – s’era difeso negando ogni addebito. Nei giorni scorsi era tornato in libertà un altro africano, il gambiano Abdulaye Maar, 32 anni – difeso dall’avvocato Michele Russotto – che era accusato soltanto di aver pagato le prestazioni sessuali ad un nigeriano.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, la ragazza il 22 novembre scorso si era recata in un casolare di campagna con alcuni amici e aveva bevuto alcolici, finendo per perdere i sensi. Nessuno degli amici si sarebbe accorto che la giovane si era sentita male ed era rimasta priva di sensi, particolare di cui avrebbero approfittato i rapitori. Al suo risveglio si sarebbe ritrovata nuda nella stanza fatiscente di un’abitazione occupata dai cinque nigeriani. Da lì l’incubo: oltre ad essere ripetutamente costretta ad avere rapporti sessuali con gli indagati era anche stata obbligata a prostituirsi con altri stranieri, che pagavano somme di denaro ai suoi aguzzini. Ma per due indagati le accuse non hanno retto.