Categories: Ultime Notizie

Sanità, sindaco Santo Stefano Quiqsuina: “E’ uno scippo, noi abbandonati”

Non rimarremo inermi di fronte all’ennesimo scippo perpetrato nei confronti del diritto alla salute dei cittadini e di un territorio sempre più abbandonato a se stesso. Questa struttura è l’unico presidio a servizio di un’ampia area al confine tra le province del Palermitano e dell’Agrigentino”. Così il sindaco di Santo Stefano Quisquina (Agrigento), Francesco Cacciatore, commenta con l’AdnKronos la decisione del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di chiudere quattro punti nascita in Sicilia, tra cui anche quello del centro dell’Agrigentino, ospitato in una struttura privata. Nella Casa di cura Attardi lo stop alle nascite è stato decretato già dal primo novembre. Colpa dei numeri risicati, appena 160 parti l’anno, una quota insufficiente per assicurarne la sopravvivenza. Ma è proprio la logica dei numeri che il primo cittadino contesta. “E’ inaccettabile perché la salute dei miei concittadini non può essere affidata a meri calcoli matematici – dice il sindaco -. La struttura, infatti, serve un’utenza di 24 comuni del Palermitano e dell’Agrigentino, che sarebbero altrimenti isolati”.

Perché dopo la chiusura del punto nascita della Casa di cura Attardi, infatti, le future mamme devono optare per gli ospedali di Palermo, Agrigento e Sciacca. Un percorso che le obbliga a un’attesa di circa un’ora e mezza nel migliore dei casi. “La provinciale è fatiscente e lungo lo scorrimento veloce Palermo-Sciacca ci sono dei lavori con ben otto semafori – conclude Cacciatore -. Nei giorni scorsi a causa di un’alluvione siamo rimasti completamenti isolati per 48 ore. Ci sono oggettivi problemi di viabilità che vanno tenuti in considerazione”. Da qui la richiesta del primo cittadino: “Chiediamo a ministero e regione un potenziamento del territorio,magari con la creazione di un consultorio familiare, perché il diritto alla salute sia davvero garantito a tutti”.